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Zaniolo ha scelto il Milan, ma non basta: cosa manca ancora per convincere la Roma

Nicolò Zaniolo ha dato la propria preferenza ai rossoneri che stanno trattando direttamente con la Roma. L’addio appare sempre più vicino dopo una lunga storia in giallorosso con cui non è mai scoccata la scintilla.
A cura di Alessio Pediglieri
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A Roma si è tornati a parlare del ‘caso' Zaniolo, un caso purtroppo montato dallo stesso giocatore perché sul fronte societario si è provato fino alla fine a gestire la situazione nel migliore dei modi, con un profilo basso, zero chiacchiere e attesa. Ma davanti all'autoesclusione del giocatore non si è potuto fare altro che accettarne la scelta, prendere una ferma posizione e affrontare ora un'altra spinosa situazione a pochi giorni di chiusura della sessione invernale. Con il Milan alla porta con una proposta che potrebbe sbloccare la situazione, anche se in Capitale fanno sapere che non è arrivata alcuna offerta formale.

Intanto, pensare di tenersi Nicolò Zaniolo fino a fine stagione appare complicato, se non controproducente, e i motivi sono molteplici. Il ragazzo ha fatto capire di non gradire più la platea giallorossa offrendosi al calciomercato di gennaio dove non sono mancate e non stanno mancando offerte e soluzioni. Al Tottenham di Antonio Conte, il primo a interessarsi direttamente ma adesso impantanato sulla figura di Paratici messa in discussione sulla scia delle sanzioni nel processo delle plusvalenze, si è aggiunto prepotentemente il Milan. A seguito delle ultime prestazioni,  i rossoneri hanno infatti fatto retromarcia sulla iniziale scelta di non toccare la rosa di Pioli e stanno confrontandosi direttamente con la Roma: c'è il "sì" del giocatore, ma manca ancora qualche dettaglio importante.

Una questione, quella di Zaniolo, che non può più passare sottotraccia e che sta obbligando chi lo cerca ad aprire un confronto direttamente con la società romanista per la quale, come si diceva, è più opportuna una cessione immediata. Perché l'atteggiamento del giocatore ha creato una spaccatura interna, sul fronte tecnico, dello spogliatoio, dirigenziale e con i tifosi: Mourinho sta iniziando a mostrare che la squadra può procedere nel suo programma anche senza il 23enne centrocampista toscano, mentre Tiago Pinto lavora sul fronte economico non da sottovalutare. Tecnicamente non c'è fretta: il  contratto – rinnovato nel 2019 – è in scadenza per l'estate 2024 e la richiesta della Roma veleggia tra i 35 e i 40 milioni di euro. Ma la volontà è di provare a chiudere tutto entro fine gennaio. E il Milan appare più di una semplice alternativa.

Quando tra la Roma e Zaniolo sono iniziati i problemi

Ma quando si è incrinato il rapporto tra Zaniolo e la Roma? Lo strappo decisivo è arrivato rifiutando la convocazione di Mourinho per la partita contro lo Spezia dello scorso 22 gennaio (gara poi vinta dai giallorossi) ma la situazione era già al limite da alcune settimane, con lo stesso Zaniolo che non era stato precedentemente convocato per la sfida del 15 gennaio, all'Olimpico contro la Fiorentina, per un improvviso malore. L'ultima gara di campionato risale all'8 gennaio, l'ultima per 90 minuti addirittura al 13 novembre, prima della lunga pausa. Nel mezzo, la scelta di voler cambiare aria possibilmente approfittando del mercato invernale, quando lo scorso 20 gennaio è rimbalzata sulla stampa nazionale la notizia di insanabili frizioni. Tiago Pinto e la società giallorossa non hanno rilasciato dichiarazioni immediate in merito, aprendo tacitamente alle valutazioni sul giocatore, fino ad arrivare ad oggi con il pressing da parte del Milan.

Per Zaniolo una stagione deludente: 17 presenze (solo 5 per 90'), 2 gol e 3 assist tra campionato e Coppe.
Per Zaniolo una stagione deludente: 17 presenze (solo 5 per 90′), 2 gol e 3 assist tra campionato e Coppe.

Perché Zaniolo ha deciso di voler andare via dalla Roma

Il motivo della scelta di abbandonare il progetto giallorosso a metà del suo percorso è figlio di un mancato rinnovo contrattuale che sarebbe stato richiesto più volte dall'entourage del giocatore a fronte che l'ultima firma risale al lontano 2019. Già in estate era salito alla ribalta un mancato confronto sull'argomento con la società giallorossa che ha sempre considerato il giocatore cedibile, al giusto prezzo e nelle tempistiche più opportune per il club. E qui si innesca il secondo motivo per cui Zaniolo ritiene conclusa la propria parentesi in Capitale: non ha mai avuto garanzie – economiche e tecniche – che lo ponessero allo stesso livello di altri giocatori, considerati la colonna spinale della squadra come Lorenzo Pellegrini o Tammy Abraham per toccare anche l'ultimo degli arrivati,  Paulo Dybala. Senza dimenticare che molti suoi atteggiamenti non sono mai stati completamente digeriti dal mondo romanista, con critiche anche dirette sulla sua reale crescita e maturazione.

L'ultimo "faccia a faccia" di Zaniolo in campo risale in Coppa Italia del 12 gennaio contro il Genoa.
L'ultimo "faccia a faccia" di Zaniolo in campo risale in Coppa Italia del 12 gennaio contro il Genoa.

Il futuro di Zaniolo: vuole il Milan, la Roma detta le regole

Dove andrà a giocare Zaniolo? La domanda che ora tutti si pongono è di fatto questa, perché la Roma ha aperto le porte a chi si vuole fare avanti in modo concreto, ponendo però alcuni paletti precisi. C'era la proposta estera – soprattutto dalla Premier League – che l'entourage del giocatore non ha mai pienamente apprezzato fino in fondo preferendo l'Italia ma di offerte concrete in Serie A non ne sono mai arrivate. C'era stato un approccio del Napoli, poi subito rientrato, l'interessamento reale da parte della Juve  – che oggi deve pensare a tutt'altro. Fino a questi giorni, quando a fare sul serio sembra esserci la coppia Maldini-Massara e un Milan disposto a venire incontro alle richieste romaniste. Che vorrebbero una cessione definitiva o – al massimo – un prestito con obbligo di riscatto (idea su cui i rossoneri stanno lavorando). A Roma sono disposti a valutare anche contropartite tecniche ma sono irremovibili sul prezzo: Zaniolo dai 60 milioni di valutazione iniziali è già sceso del 50%, impensabile ipotizzare una partenza ulteriormente scontata. Ma il tempo è tiranno, questa è l'ultima settimana di trattative e tenerlo con sé porterebbe ad un evidente ulteriore crollo del cartellino oltre a evidenti difficoltà gestionali. Il Milan sembra aver toccato le giuste corde di Tiago Pinto ed è soluzione più che gradita al giocatore. Resta il nodo formula e soprattutto il prezzo finale: rossoneri pronti a chiudere sui 22 milioni (3 subito il restante a giugno), giallorossi che ne gradiscono almeno 30 o qualche contropartita tecnica in aggiunta. La differenza c'è ma il tempo stringe: motivo in più per chiudere in fretta, fare felici tutti e guardare oltre.

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