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Zaniolo ha lasciato Roma nella notte dopo le minacce: tornato nella sua città, è fuori dal progetto tecnico

Le news in attesa delle ultime ore di mercato raccontano dello strappo insanabile tra Zaniolo e la Roma. Dopo gli insulti, le minacce e il pedinamento sotto casa, il calciatore ha fatto i bagagli nella notte.
A cura di Maurizio De Santis
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Nicolò Zaniolo ha già lasciato Roma di comune accordo con la dirigenza.
Nicolò Zaniolo ha già lasciato Roma di comune accordo con la dirigenza.

Prima insultato con gli striscioni (apparsi nei pressi del Colosseo e del centro sportivo), poi di persona fino a essere braccato sotto casa dai tifosi (con tanto di chiamata alle forze dell'ordine per ragioni di sicurezza). Infine le minacce pesanti, anche di morte, con l'accusa di essere solo un "traditore".

L'aria che tira a Roma s'è fatta irrespirabile per Nicolò Zaniolo, al centro della bufera di mercato che s'è scatenata sia per aver comunicato che avrebbe preferito indossare un'altra maglia rispetto a quella giallorossa, sia per aver rifiutato l'offerta del Bournemouth che il club riteneva congrua (30 milioni e bonus in aggiunta alla Roma, stipendio raddoppiato al giocatore). A meno di un giorno dalla chiusura ufficiale della sessione invernale di calciomercato gli spazi di manovra si restringono così come le scelte a disposizione (in queste ore sembra si sia fatto avanti il Lipsia, come rilanciato dalla Bild).

Lo striscione dei tifosi contro Zaniolo appeso nei pressi del Colosseo.
Lo striscione dei tifosi contro Zaniolo appeso nei pressi del Colosseo.

Qualunque sarà l'esito delle prossime ore, una cosa è certa: la rottura tra il calciatore e l'ambiente (società compresa) appare insanabile. Difficile ipotizzare che la tempesta passi in fretta e il "sangue caldo" si acquieti. Difficile immaginare un lieto fine all'insegna del "vissero felici e contenti". Tant'è che la stessa società è stata molto netta: se entro la fine delle trattative non si sbroglierà la matassa, resterà fuori dal progetto tecnico dei giallorossi. Cosa vuol dire? Che non vedrà più il campo per tutta la stagione. Poi ognuno prenderà la propria strada.

Non è questione di "amore litigarello" ma di incomprensioni profonde deflagrate di recente: i fischi – quelli che José Mourinho definì ingiusti nei confronti di un calciatore come Zaniolo che in campo dava tutto – erano solo la punta dell'iceberg.

La scritta affissa nei pressi del centro sportivo di Trigoria che fa riferimento ai "traditori" della maglia.
La scritta affissa nei pressi del centro sportivo di Trigoria che fa riferimento ai "traditori" della maglia.

Oltre ad aver cancellato l'As Roma dalla bio del proprio profilo, l'esterno giallorosso ha lanciato un altro segnale molto chiaro di come si prepari a lasciare, una volta e per sempre, la Capitale: ha chiesto e ottenuto dalla dirigenza di non presentarsi alla ripresa degli allenamenti a Trigoria in vista della partita dei quarti di Coppa Italia con la Cremonese (si gioca mercoledì sera); ha fatto i bagagli e s'è diretto verso la sua città, La Spezia, in attesa di conoscere gli ultimi sviluppi delle trattative, capire cosa succederà e cosa fare nel futuro prossimo.

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La stessa posizione del tecnico è cambiata: preso atto che non vi è alcun margine per ricucire lo strappo e mettere una pietra sul passato, Mourinho ha chiarito il suo pensiero su quanto accaduto e su quale sarà il suo approccio.

"L'infortunio di Abraham non porterà a considerate Zaniolo al centro della Roma – ha ammesso nelle interviste dopo la sconfitta ‘ingiusta' di Napoli -. Io voglio solo gente così, gente che vuole giocare nella Roma, lottare per questa rosa. Se non stai bene nella famiglia, devi trovare una soluzione e andartene. La famiglia è solo per chi vuole stare davvero con la famiglia".

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