Zampagna oggi: “Creo quadri elettrici, che soddisfazione per me che ho la licenza media”
Riccardo Zampagna ha interpretato nella maniera più nobile possibile l'arte del ‘bomber di provincia': l'attaccante umbro, oggi 49enne, ha segnato tanto in carriera – con gol bellissimi rimasti nella memoria – ma non ha mai giocato in una grande piazza. A dire il vero le chance non gli sono mancate, ma ha opposto il gran rifiuto, rinunciando anche a tanti soldi. Il vero rimpianto è non aver mai vestito la maglia della Nazionale: "Eppure ero capocannoniere della Serie A con Ibrahimovic nel 2004, quando l'Italia giocò in amichevole nello stadio del Messina, la mia squadra". Oggi Zampagna fa tutt'altro, ma con non meno soddisfazione: "Creo quadri elettrici".
Zampagna e il no che gli è costato tanti soldi
Perché abbia scelto di non accettare offerte più remunerative lo spiega così: "A fine 2005 mi chiama un procuratore importante, Oscar Damiani: ‘Guidolin, che allena il Monaco, ti vuole a Montecarlo: prima scelta Zampagna, seconda Di Vaio, terza Vieri. È pronto un contratto di tre anni da 800mila euro'. ‘Ho deciso di trasferirmi all'Atalanta', rispondo. ‘Ma per andare in Serie B rifiuti il Principato?'. ‘Anche se mi dai tre milioni di euro, me li gioco tutti al Casinò'. A Monaco andò Di Vaio, perché a me la Ligue 1 francese non è mai piaciuta, ho detto no anche al PSG. Invece il Fulham, a Londra, lo abbiamo preso in considerazione con mia moglie: ma poi abbiamo pensato all'affitto, alle baby sitter, alle difficoltà di ambientamento in una nuova realtà e abbiamo rinunciato".
Una vita a sinistra, poi la candidatura con Fratelli d'Italia
Scelte di vita, insomma, per un calciatore che è sempre stato fuori dagli schemi. In partita ci si poteva aspettare di tutto da lui, come gol in rovesciata pazzeschi. Tuttavia in pochi si aspettavano la sua decisione di candidarsi lo scorso anno con Fratelli d'Italia, lui ostentatamente di sinistra, con tanto di pugno alzato verso la curva, e figlio di un operaio delle acciaierie di Terni. Zampagna si è presentato alle comunali della sua città sostenendo il candidato della destra: "Ho voluto fare un piacere a un amico. Penso sempre più agli altri che a me stesso, è il mio modo di essere. Ogni tanto dico: voglio iscrivermi a un corso per diventare un figlio di puttana. Ma tanto non ci riuscirei mai", spiega a Repubblica.
Riccardo sa cosa significa farsi largo col sudore nelle difficoltà della vita: "A 21 anni facevo il tappezziere e giocavo in Prima Categoria nell'Amerina, ad Amelia, vicino a casa. Mi arriva una proposta dall'Interregionale, mi vuole il Pontevecchio, la squadra di Ponte San Giovanni, alle porte di Perugia. Il mio principale, Giampiero Riciutelli, mi dà l'ok: ‘La mattina lavori qui, il pomeriggio vai ad allenarti. Ti tengo, a stipendio dimezzato'. Chiedo consiglio a papà, che mi dice una sola parola: ‘Provaci'. Per me voleva un futuro migliore, non le acciaierie di Terni".
Riccardo Zampagna oggi, a 49 anni
Messina, Ternana e Atalanta sono state le tappe dove ha lasciato non solo gol ma anche ricordi bellissimi. Riccardo Zampagna oggi è felice di quello che fa: "Cosa faccio adesso nella vita? Da quattro anni lavoro con un mio grandissimo amico, creo quadri elettrici. Il cliente ti manda la documentazione in 3D e tu nella pratica devi realizzare il progetto che ti ha inviato. La soddisfazione più grande per me, che ho licenza media, è ricevere i complimenti degli ingegneri. Se gioco ancora a pallone? Mi piacerebbe, ma meglio evitare, ho tanti di quei dolori….L'ultima volta ho giocato una partitella con Del Piero nelle Marche. Mi sono divertito ma dopo venti minuti sono scoppiato. Faccio una vita diversa, anche l'alimentazione è cambiata. Diciamocelo: quelli che stanno a stecchetto anche dopo il ritiro sono un po' malati. Ma goditi la vita! Quando mi allenavo, per correre immaginavo davanti a me una bistecca. Pensavo: Riccardo, non mollare, stasera te la mangi tutta…".