Il mistero di Yusuf Yazici, calciatore senza ruolo da tenere d’occhio in Turchia-Italia
Al momento del sorteggio la Turchia sembrava un’ottima pesca da parte dell’Italia. Una squadra in ridefinizione, senza leader, l’unico con un discreto carisma internazionale, Hakan Calhanoglu, nel Milan non girava e non dimostrava di crescere dopo gli anni belli al Bayer Leverkusen. È passato molto tempo da quel sorteggio, a causa della pandemia che ci ha colpito, e per la Turchia ne sembra passato molto di più, perché da allora tante cose sono cambiate e anche l’ottica con cui la squadra oggi viene guardata, a inizio di questi Europei, è molto diversa. È una squadra che ha una difesa difficile da superare e che ti impegna fisicamente con la coppia centrale Demiral-Söyüncü, in attacco Burak Yılmaz sembra essere tornato giovane, quando faceva faville nel Trabzonspor, ma è a centrocampo che la Turchia di Şenol Güneş (altro uomo di Trebisonda, città centrale nella nostra storia) è un enigma.
Ozan Tufan è un motorino tecnico, una sorta di Kanté di Bursa, con tutti i distinguo del caso, Okay Yokuşlu ci mette anche lui solidità e capacità nel gestire la palla, ma sono due i calciatori che hanno fatto salire di livello la squadra turca. Il primo è il regista di tutta la manovra offensiva della squadra, così come al Milan è il tuttocampista che dirige le operazioni, ovviamente parliamo Calhanoglu, il secondo è Yusuf Yazici, ed è lui il vero mistero.
Se per Cancelo usato da Guardiola nel Manchester City si è parlato di anti-ruolo, cioè di una posizione sistemica che poi viene completamente trasformata nel flusso del gioco, per Yazici si potrebbe parlare di a-ruolo perché non ha una posizione di partenza nemmeno per i più esigenti obblighi di chi deve fare la messa in grafica dell’undici titolare. Gioca in assenza di posizioni, completamente fluido fin dall’inizio e fluisce con la partita, posizionandosi sul centrosinistra se serve un appoggio della mezzala, abbassandosi da mediano se serve dare inizio alla manovra, in appoggio alla punta formando un 1-1 che ha fatto le fortune del Lille e anche da centravanti, quando il centravanti vero apre lo spazio. Un calciatore senza definizioni possibili, e a guardare bene non solo da un punto di vista tattico.
Yusuf Yazici è un altro uomo di Trebisonda e nel Trabzonspor fa l’intera trafila giovanile per esordire in prima squadra il 22 dicembre 2015, in Coppa di Turchia contro il Gaziantepspor. Diventa subito titolare e l’idolo dei tifosi perché un calciatore così evidentemente bravo non lo si vedeva da un po’. Fin da subito stupisce per la sua duttilità tattica, anche se io la chiamerei consapevolezza tattica, in quanto è lui a capire come e dove sta andando il gioco, andando a prenderselo cambiando in continuazione pelle, ma anche per la sua tecnica nel gioco corto, nella protezione della palla e nel colpo che dà al pallone. Il suo sinistro è pulito, armonico, è un giocatore di categoria superiore fin dalle prime partite disputate in Turchia. Se ne accorgono in Europa, anche Tare in Italia è molto attratto da questo calciatore che potrebbe sostituire Milinkovic-Savic, anche se Yazici è fatto per giocare con tutti senza possibili accavallamenti, ma è il Lille a prenderlo perché ha i soldi dell’Arsenal di Pépé e reinveste ben 17,5 milioni di euro per il ragazzo turco.
Inizia a capire la squadra e a farsi capire, perché un calciatore del genere lo devi apprendere per farlo giocare al meglio, ma si rompe subito il crociato e da dicembre ad aprile è fuori. Quando stava per tornare arriva la pandemia e la prima stagione è già finita. Nel frattempo uno degli allenatori che si sta dimostrando più intelligente del lotto, Christophe Galtier, lo studia per bene, ne comprende le peculiarità uniche sia da un punto di vista tattico che tecnico e lo inizia a utilizzare nella Ligue 1 2020-2021 che finalmente riparte. Il turco gioca sempre meglio fino a prendere la titolarità e a segnare due triplette in Europa League, una contro lo Sparta Praga e una contro il Milan, diventando anche il capocannoniere della manifestazione insieme a Borja Mayoral, Gerard Moreno e Pizzi.
Galtier letteralmente lo esalta, perché non lo lascia libero di vagare per il campo, ma nemmeno lo incarcera in un gioco troppo posizionale. Gli dà un mandato di invenzione e incursione continua, che lui sostiene grazie alla sua tecnica e al suo fisico enorme se pensiamo a un 10 classico con il suo piede sinistro. Grazie a lui si esaltano le frecce del Lille: Bamba, Ikoné e David, che rubano spesso un tempo al difensore perché vanno in verticale senza pensarci su quando la palla la gestisce Yazici, ma soprattutto ha brillato Burak Yılmaz, il centravanti autore di 16 gol, che vive in una fusione perfetta con il gioco del connazionale.
Şenol Güneş ha intenzione di prendere questa connection così com’è e riproporla in Nazionale, aggiungendovi anche la gestione emotiva e tecnica della manovra grazie a Calhanoglu. Sarà difficile e problematico per noi, alla prima partita di questi Europei, ma anche per tutti coloro che verranno dopo. Per risolvere il rebus Yazici serve grande intelligenza e sacrificio, tutti dovranno sudare per battere questa Turchia. Poi ci sarà il mercato e Yusuf verrà assaltato, soprattutto in caso di ottimi Europei. Noi ce lo sogniamo, si parlava di Milan, ma molto probabilmente arriverà la Premier League a mettere sul piatto la sua potenza, portandoselo via.