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Xavi Simons lontano da Barcellona è diventato un fenomeno: i problemi erano in palestra

Xavi Simons al PSV sta collezionando prestazioni e numeri importanti. Dopo l’exploit contro l’Arsenal ha parlato anche del suo passato.
A cura di Marco Beltrami
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Xavi Simons sembra essere definitivamente esploso, finalmente. Già perché di questo ragazzo ancora molto giovane (è un classe 2003), se ne parlava da molto tempo. Gli addetti ai lavori hanno visto in lui le doti del predestinato già dai tempi delle Giovanili del Barcellona quando era praticamente un ragazzino. Non sempre però le aspettative trovano conferme poi in campo quando si hanno tutti i riflettori puntati addosso. Ecco perché si temeva che il peso della popolarità potesse schiacciare Simons che dopo aver esordito tra i professionisti al PSG, si è trasferito la scorsa estate al PSV, dove sta collezionando prestazioni e numeri impressionanti e dimostrando tutte le sue potenzialità.

Partiamo dalla fine, ovvero dall'ultima partita disputata da Simons in Europa League contro l'Arsenal. Il centrocampista ha preso letteralmente per mano la formazione allenata da Van Nistelrooy, risultando al termine del confronto vinto 2-0 dagli olandesi, il migliore in campo meritevole di una standing ovation al momento della sostituzione. Applausi a scena aperta per il talentuoso trequartista, che ha giocato con una maturità da veterano facendo in campo sempre la cosa giusta. 100% dei dribbling completati con successo e 13 duelli vinti in campo (nessuno come lui) a conferma della capacità di alternare qualità e quantità.

Lo score stagionale è già importante con 10 gol e 4 assist in 19 presenze per questo ragazzo che sogna ora anche di conquistare in extremis una convocazione per i Mondiali in Qatar. La scelta estiva di lasciare il PSG non rinnovando il contratto in scadenza (i Bleus hanno comunque una clausola per il possibile acquisto per 4 milioni utilizzabile solo nel 2023), per approdare in patria al PSV Eindhoven si è rivelata azzeccata per Xavi che si è preso una maglia da titolare sin da subito.

La sua crescita sembra ora procedere nel verso giusto, dopo l'esperienza al Barcellona e al PSG in cui non è riuscito a farsi strada nelle rispettive prime squadre con continuità, pur avendo modo di lavorare al fianco di grandi stelle del calcio. Ma cosa è cambiato per Xavi? È bastata l'aria di casa a fargli fare il salto di qualità? O dietro c'è altro? Intervistato dopo la sontuosa prestazione contro l'Arsenal, il giovane talento si è guardato un po' indietro ripercorrendo le tappe della sua giovane carriera.

Molto significativo il passaggio in cui Simons sottolinea le differenze tra il Barcellona e il PSG. In Catalogna, il giocatore si è lamentato per la carenza nel lavoro a livello fisico: "Credimi, al Barça non lavorano molto in palestra. Lavorano con la palla, ma non in palestra. Quando sono arrivato al Paris Saint-Germain, ho trovato le differenze. Al PSG lavoravano in palestra". E sotto la Tour Eiffel, l'olandese si è trovato perfettamente a suo agio: "A Parigi hai una vita completamente diversa. La Ligue 1 è una competizione forte fisicamente. Poi devi "proteggerti" e quello era uno dei miei obiettivi. Essere ‘piccoli' non importa, bisogna essere forti. Avevo sedici anni quando sono arrivato al PSG. Con tutti quei ragazzi si nota subito la differenza".

E ora al PSV, Simons che fa parte della scuderia di Rafaela Pimenta, erede di Mino Raiola, si è trovato sin da subito alla perfezione: "Qui mi alleno duramente e dò tutto. Il calcio è la mia vita. Penso di aver preso una buona decisione andando al PSV. Sono molto felice e penso che tu possa vederlo. La nazionale olandese? Darò tutto, ma tocca al ct decidere, partecipare al Mondiale sarebbe un sogno, chi non sognerebbe andarci. Ma prima il PSV"

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