Xavi nuovo allenatore del Barcellona, i dubbi sulla scelta: “Vogliono far fuori un altro mito?”
L'annuncio di Xavi Hernández come nuovo allenatore del Barcellona sembra solo questione di tempo. Dalla Catalogna arrivano segnali in merito ad una imminente partenza di una delegazione del club, guidata dal presidente Joan Laporta, verso il Qatar per negoziare con Al Sadd nelle prossime ore e che tutto si risolverà in breve tempo. L'allenatore di Terrassa sembra l'uomo a cui è destinata la panchina del Camp Nou dopo l'esonero di Ronald Koeman e la scelta genera oggi ampi consensi nella tifoseria ma fino a qualche mese fa non tutti erano concordi sul nome dell'ex centrocampista. A partire dal presidente.
Il numero uno Culé poco tempo fa faceva notare che Xavi non era ancora pronto a prendere in mano la panchina del Barça e questo improvviso cambio di rotta ha portato ad una presa di posizione da parte di Hristo Stoichkov, ex calciatore blaugrana e molto attento a ciò che accade nella squadra catalana. Il Pallone d'Oro del 1994 a TUDN USA ha dichiarato: "Quattro mesi fa Joan ha detto che Xavi era giovane, non era preparato e doveva avere più esperienza. Oggi si alza e dice che Xavi è la scelta migliore per il nostro club. Vogliono far fuori un altro mito del club dalla porta di servizio? Perché Xavi per me non è ancora pronto a soffrire e ha bisogno di persone preparate al suo fianco".
Per l'ex calciatore della fantastica Bulgaria di metà anni '90 è anche ingiusto confrontare la situazione che Xavi troverà con quella che ha avuto Pep Guardiola il giorno in cui ha preso le redini della prima squadra del Barcellona alla fine della prima decade degli anni 2000: "Pep Guardiola aveva Johan Cruyff, Txiki Begiristain e Alexanko. Con questi tre parlava ogni giorno. Con chi si relazionerà Xavi? Chi può dargli consigli positivi?".
Sono tanti i punti di domanda intorno all'arrivo di Xavi al Barça in questo momento ma i contatti tra le parti sono avviati da molto tempo e sembra già tutto definito anche per il contratto del tecnico di Terrassa, che guadagnerà meno rispetto a quanto prendeva in Qatar e una parte significativa dei tuoi futuri emolumenti sarà determinata dagli obiettivi raggiunti.
Nei giorni scorsi si è parlato molto del modo in cui il club ha esonerato Koeman, in pratica è avvento in areo dopo la sconfitta contro il Rayo Vallecano, e della mancanza di programmazione nella scelta del successore, visto che non c'era nessun piano per portare subito Xavi in panchina: ad alcuni ha ricordato la modalità con cui il Barcellona mandò via un altro simbolo del ‘barcelonismo' come Andoni Zubizarreta, ovvero nel volo di ritorno dalla finale di Atene persa contro il Milan. La comunicazione da parte di un club come il Barça non può soltanto farsi trascinare dagli eventi e queste situazioni mettono ancora più a nudo come sia delicato questo momento storico per uno dei club più importanti d'Europa. Xavi avrà un compito durissimo a livello tecnico ma le difficoltà del Barcellona non sono solo in campo.