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Wladimiro Falcone dal film con Carlo Verdone alla Serie A: “Serviva un neonato e toccò a me”

Wladimiro Falcone è diventato titolare in Serie A a 26 anni. Il portiere della Sampdoria vanta anche un passato al cinema, avendo preso parte a un film di Carlo Verdone.
A cura di Alessio Morra
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Generalmente i portieri strappano sempre l'occhio a tutti gli appassionati, se poi in campo in una partita importante come quella con il Milan, la Sampdoria schiera quello che almeno ufficialmente è il secondo portiere in parecchi si chiedono chi è questo nuovo numero uno, che di nome fa Wladimiro Falcone. Nome e cognomi che quasi non si possono dimenticare. Falcone difende i pali della Sampdoria, che lo ha svezzato in gioventù, ma che solo adesso gli sta dando fiducia. Lui con umiltà dice di essere ancora il vice di Audero, ma intanto si prepara ancora per giocare da titolare e per parare i rigori, cosa gli riesce meravigliosamente, e si prepara a vivere un percorso, soprattutto quello recente, che sembra scritto da un bravo sceneggiatore. E lui, oltre al pallone, ha nel suo passato anche un breve trascorso cinematografico. Perché da neonato è stato tra le braccia di Carlo Verdone.

Fino al 22 dicembre scorso quello di Falcone era un nome noto quasi esclusivamente per gli addetti ai lavori. Perché questo ragazzone di 26 anni aveva, a verbale, solo 2 presenze in Serie A, e una buona stagione in Serie B con il Cosenza. Chi lo conosceva e credeva nelle sue possibilità in realtà sapeva del suo valore. Falcone ha avuto una partenza lenta nella sua carriera da professionista. Perché da ragazzino era già un portiere di livello, la Sampdoria nel 2009 lo tessera, lui ha solo 14 anni. Un colpo di Marotta. Viene convocato in prima squadra, è in panchina un paio di volte, ma non gioca mai e così inizia il suo tour dell'Italia del calcio. Gioca una decina di partite con il Como, una pure contro i blucerchiati in Coppa Italia, un campionato da titolare con il Savona e appena una partita nel Livorno.

A gennaio 2017 torna alla Sampdoria, fa il terzo portiere e in panchina c'è Giampaolo. Fugace apparizione, prima di altri due prestiti in Toscana, prima al Gavorrano e poi alla Lucchese, che si salva nel playout grazie a tre rigori parati da Falcone, che dal dischetto fa paura agli avversari – nel 2012 la Sampdoria vinse il campionato Allievi con Falcone decisivo dagli undici metri. I dirigenti blucerchiati lo riportano all'ovile, fa da vice ad Audero, e gioca le ultime due partite stagionali, fa il suo esordio in un Sampdoria-Milan 1-4 (del 29 luglio 2020). Ha bisogno di giocare e passa al Cosenza, anche lì para più di un rigore. E la scorsa estate torna ancora alla base. La Sampdoria prova a cederlo, ma a causa di un problema della documentazione lo scambio con Provedel salta.

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Il 22 dicembre fa il suo esordio stagionale in campionato contro la Roma, la squadra per la quale Falcone fa il tifo da sempre. Una passione forte, e un grande amore soprattutto per Francesco Totti. Il giorno in cui il numero 10 lascia il calcio, il portiere sui social scrive: "Non ci sono parole per dire quello che sei stato per me, forse più di uno di famiglia. Sono cresciuto con te capitano, ora è arrivato il momento che volevo non arrivasse mai…ti dico solo grazie, buona vita RE DI ROMA". Ma un professionista è un professionista e contro la ‘Magica' è straordinario, la partita termina 1-1.

Quella bella prestazione non permette però a Falcone, almeno inizialmente, di mantenere il posto in squadra. Audero è il titolare, ma lo infortunio lo frena. Falcone è in campo a Napoli e contro la Juve in Coppa Italia. La Sampdoria riceve una buona offerta dalla Spal, la trattativa è avviata, ma il portiere contrae il Covid e così resta. Audero è di nuovo ko e Giampaolo lo schiera dall'inizio contro Sassuolo e Milan, che si impone solo 1-0 perché di fronte trova un grandissimo Falcone, che a fine partita commenta così la sua prestazione: "Bella la parata su Giroud. I suoi complimenti? Valgono doppio, perché vengono da un campione del mondo come lui. Dovevo andare via, poi mi sono detto che era meglio rimanere qui a fare il secondo. Audero è il titolare, io lo stimo molto". 

Il tecnico sembra volerlo lasciare titolare, dopo Milan-Sampdoria ha detto: "Sta facendo il suo, quindi gioca, poi vediamo". Una storia da film, e un film nella sua biografia ce l'ha Wladimiro Falcone che quando aveva solo tre mesi finì in braccio a Carlo Verdone, nel famoso ‘Viaggi di nozze'. In una scena Giovannino De Berardi (Verdone) mentre parla al telefono ha tra le braccia un neonato che Wladimiro Falcone. Ovviamente non può avere un ricordo di quel momento, ma sa perché era sulla scena, a ‘La Gazzetta dello Sport' disse: "La sorella di mia nonna gestiva a Roma un’agenzia cinematografica e per quel film, fra le varie comparse, serviva anche un neonato di tre mesi. Così hanno pensato a me. In famiglia siamo tutti appassionati di Verdone, sappiamo le battute dei suoi film a memoria".

Carlo Verdone nel film 'Viaggi di Nozze' con Wladimiro Falcone (che all'epoca aveva 3 mesi).
Carlo Verdone nel film ‘Viaggi di Nozze' con Wladimiro Falcone (che all'epoca aveva 3 mesi).
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