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Willy Gnonto, 18 anni di pura sfrontatezza: aveva già pianificato l’azione del gol

Wilfried Gnonto è stato uno dei grandi protagonisti di Italia-Germania di Nations League. Esordio da ricordare anche grazie all’assist vincente per il gol di Pellegrini.
A cura di Alessio Morra
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La nuova Italia di Mancini inizia con un pareggio, un buon 1-1 con la Germania. Un risultato che alla vigilia poteva essere anche accettato in modo positivo, ma ora a giochi fatti il pari sta un po' stretto alla Nazionale che da Bologna ha dato il via al nuovo ciclo, e il simbolo della nuova Nazionale è Wilfried Gnonto, ragazzino classe 2003 che gioca nello Zurigo e che Mancini ha lanciato a metà del secondo tempo. Gnonto è entrato in campo e dopo appena sei minuti ha servito un assist fantastico a Lorenzo Pellegrini che ha dovuto ‘solo' insaccare. E dopo la partita questo giovane attaccante ha mostrato di che pasta è fatto anche fuori dal campo.

Gnonto è un attaccante del 2003, non ha mai giocato nemmeno nell'Under 21. Di origini ivoriane, è nato in Piemonte e dopo aver fatto lo stage con tanti ragazzini è stato promosso in prima squadra. Al 64′ Politano ammaina la bandiera per un infortunio, lo sostituisce Gnonto che ha avuto un grande impatto sulla partita. L'ex nerazzurro con una bella giocata si beve Kehrer e mette in mezzo un pallone eccezionale per Pellegrini che firma l'1-0. Dopo due minuti pareggerà Kimmich, e finirà 1-1. Ma tra i promossi di stasera c'è nettamente Wilfried Gnonto che ha mostrato lo spirito giusto e soprattutto tanta voglia di fare. Nessuno può sapere questo nuovo ciclo cosa produrrà, ma sicuramente l'atteggiamento è quello giusto.

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Dopo la partita ai microfoni della Rai si è presentato Gnonto, che due anni fa ha fatto una scelta quasi unica, ha lasciato l'Inter per andare allo Zurigo. In Svizzera gioca e ha vinto pure il campionato. L'attaccante nell'intervista ha parlato di questi ultimi giorni che sono stati molto particolari e ha dedicato l'esordio (e l'assist vincente) ai genitori: "Questa è stata una settimana un po' strana, il Mister mi ha dato un'occasione con lo stage e ora sono qua, ho fatto una buona partita e sono contento. Va tutto molto veloce, mi godo ogni momento, ogni allenamento. Ai miei genitori devo tutto, hanno fatto tanti sacrifici per me. Spero siano soddisfatti di me".

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Dopo aver confermato che da giovanissimo lo chiamavano il ‘Latinista del gol': "Ho fatto il classico, mi chiamavano il latinista del gol, è vero", Gnonto ha parlato dell'azione che ha portato al gol l'Italia. E ha mostrato una grandissima lucidità: "Sapevo che Kehrer era già ammonito, una volta che ho ricevuto quella palla non ho pensato ad altro. Sono andato nell'uno contro uno, avevo deciso di scartarlo, e quel tipo di palla è la più difficile per il portiere e i difensori. Se sei un attaccante devi fare la differenza, oggi ci sono riuscito".

Infine ha parlato della decisione di lasciare l'Inter e ha svelato che il suo modello è Sterling, attaccante del Manchester City e della nazionale inglese: "A questa età bisogna giocare, ho preso un rischio all'Inter, dov'ero di casa. Ma a volte bisogna fare scelte difficili. Ho avuto al mio fianco i miei genitori e i miei procuratori che mi hanno reso tutto più facile. Il mio idolo? Sterling, è duttile, ed è determinante e può giocare in tutte le posizioni d'attacco".

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