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Werder, calciatore con parente positivo finisce in quarantena ma la squadra giocherà

Un calciatore del Werder Brema è finito in quarantena dopo che un suo parente è risultato positivo al Covid. Il giocatore sarà dunque costretto a saltare la sfida in programma lunedì sera contro il Bayer Leverkusen, valida per la ripresa della Bundesliga. I suoi compagni invece scenderanno in campo regolarmente.
A cura di Marco Beltrami
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Alla vigilia della riapertura della Bundesliga dopo l'emergenza Coronavirus, un calciatore del massimo campionato tedesco finisce in quarantena. Il Werder Brema, club che tornerà in campo lunedì sera contro il Bayer Leverkusen, ha annunciato che uno dei suoi giocatori è stato messo in isolamento obbligatorio per due settimane. Il motivo? Un suo familiare è risultato positivo al Covid. Il tesserato biancoverde pur essendo risultato negativo ai test dei giorni scorsi è finito in quarantena e dunque non prenderà parte al match di lunedì, al contrario della sua squadra che sarà regolarmente in campo.

Werder, calciatore con parente positivo finisce in quarantena alla vigilia della ripresa della Bundesliga

Alla vigilia della ripresa della Bundesliga, primo dei top 5 campionati europei a ripartire dopo l'emergenza Covid, il Werder Brema ha annunciato che un giocatore è stato messo in quarantena. La squadra biancoverde che tornerà a giocare nella serata di lunedì contro il Bayer Leverkusen, è stata costretta a mettere in isolamento il suo tesserato in quanto un suo familiare è risultato positivo al Covid-19. Il giocatore della formazione di Brema dovrà osservare un periodo di quarantena di due settimane, anche se i test a cui si è sottoposto nei giorni scorsi hanno dato esito negativo.

Solo il calciatore in quarantena, la squadra del Werder potrà giocare con il Bayer alla ripresa della Bundesliga

Cosa succede ora? Cosa prevede il protocollo? Se il calciatore sarà dunque costretto a restare a casa per 14 giorni, saltando dunque la prima partita della ripresa della Bundesliga, diverso il caso dei suoi compagni che saranno regolarmente in campo. Anche nel caso in cui fosse stato lo stesso calciatore a risultare positivo, la squadra non sarebbe finita in quarantena (al contrario di quanto prevede al momento il tanto discusso protocollo italiano). Queste le parole del direttore tecnico del Werder Frank Baumann: "Non ci sono rischi per il nostro team e il personale. La procedura mostra che il concetto medico funziona, le persone infette possono essere identificate in una fase precoce e quindi possono essere prese le misure necessarie".

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