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Watford nella bufera, Sarr non andrà in Coppa d’Africa: “Irrispettosi e falsi, siete obbligati”

Il Watford è nella bufera. Il club inglese ha deciso di non liberare Ismaila Sarr non permettendo al giocatore di prendere parte alla Coppa d’Africa: “Irrispettosi e falsi, siete obbligati”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Coppa d'Africa continua ad essere argomento di tante battaglie tra i club d'appartenenza di diversi giocatori interessati e le rispettive nazionali. Le polemiche sui rischi di lasciar partire i giocatori per poter prendere parte alla competizione continentale non si placano. La variante Omicron e i suoi rischi legati all'enorme numero di contagi registrato nell'ultimo mese in tutto il mondo, preoccupano le società. L'ultimo braccio di ferro, in ordine di tempo, arriva direttamente dalla Premier League. Contagi al Covid, quarantene e conseguenti assenze prolungate, preoccupano i club inglesi.

In questo caso è il Watford ad essersi imposto bloccando uno dei suoi tesserati: Ismaila Sarr. Attraverso un durissimo comunicato infatti, è stato il Senegal, che sulle pagine social ufficiali della Federazione, ha reso pubbliche le decisioni del club inglese in merito alla posizione del proprio tesserato. Il Watford si sarebbe infatti impuntato a non lasciar partire il giocatore per motivi di sicurezza scatenando l'ira del Senegal. "È obbligo del club liberarlo non oltre il 3 gennaio – si legge all'interno della nota – Questo è un comportamento irrispettoso, obbrobrioso e discriminatorio dei dirigenti del Watford".

Le parole all'interno del comunicato diramato dal Senegal sono durissime"Attraverso una mail datata 31 dicembre 2021, il Watford ha notificato – sulla base di argomenti tanto pretestuosi quanto falsi – la sua decisione di bloccare il giocatore Ismaila Sarr". La Federazione argomento sottolineando con forza come questa sia stata una decisione presa solo e soltanto dal Watford: "Il giocatore ha espresso la sua volontà di raggiungere la nazionale senegalese in vista della Coppa d’Africa – si legge ancora nel comunicato – La Federcalcio senegalese conferma la convocazione del giocatore e l’obbligo del club di liberarlo non oltre il 3 gennaio, in conformità alla circolare derogatoria della FIFA".

Ma non è tutto. Il Senegal, nel caso in cui il Watford mantenga la stessa linea, si rivolgerà proprio alla FIFA per contestare in modo ufficiale questa presa di posizione del club inglese: "Confermiamo la decisione di consultare le istanze competenti della FIFA in caso di persistenza del Watford che deliberatamente si rifiuta di liberare il giocatore." La federcalcio senegalese ci tiene a esprimere, tramite questo comunicato, la sua profonda condanna nei confronti del Watford: "Comportamento irrispettoso, obbrobrioso e discriminatorio dei loro dirigenti che cercano con tutti i mezzi di impedire al giocatore di prendere parte agli impegni con la propria nazionale”.

La posizione del Watford: "È infortunato ai legamenti"

Immediata è stata però la risposta del Watford che ha chiarito attraverso una nota ufficiale che Sarr sarebbe infortunato dal 20 novembre e che il Senegal sarebbe stato avvisato in maniera tempestiva delle sue condizioni fisiche. Il club inglese ha anche invitato una equipe medica della squadra a sottoporre il giocatore a ulteriori controlli. Questa la nota ufficiale del Watford:

"Ismaïla Sarr ha subito un infortunio ai legamenti del ginocchio il 20 novembre nella partita contro il Manchester United e da quella data non è più in grado di giocare con il Watford FC. All'inizio di dicembre, il Club ha scritto alla Federcalcio senegalese illustrando la diagnosi clinica dell'infortunio di Ismaïla e subito dopo fornendo le risonanze magnetiche che dettagliavano l'entità dell'infortunio.

Dopo ulteriori consultazioni con esperti medici, abbiamo informato la Federazione circa il processo di riabilitazione di Ismaïla e il probabile periodo di recupero. Negli ultimi 10 giorni, il Club ha ribadito alla Federcalcio senegalese lo stato medico attuale del giocatore e il programma di recupero. Gli Hornets hanno anche invitato la Federcalcio del Senegal a incaricare il proprio chirurgo indipendente di confermare la diagnosi e il periodo di riabilitazione".

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