Walker vittima di insulti e di razzismo dopo la sconfitta con la Juve: gli hanno augurato di morire
Kyle Walker ha ricevuto insulti razzisti e un ‘augurio di morte' sui social dopo la sconfitta del Manchester City contro la Juventus. Il terzino inglese ha raccontato quanto accaduto con un post sui suoi profili social e ha pubblicato anche una foto in cui si può notare il tenore delle offese che ha ricevuto: "Nessuno dovrebbe subire abusi di questo tipo, vigliacchi, razzisti e minacciosi, come quelli che ho ricevuto da quando è finita la partita di ieri (quella contro la Juventus, ndr). Instagram e le autorità devono fare in modo affinché episodi del genere vengano fermati per il bene di tutti coloro che soffrono per questa situazione".
Dopo la denuncia, Walker si è rivolto alla parte sana della tifoseria, che sta assistendo a questo momento di difficoltà della squadra di Guardiola che attualmente è ventiduesima in Champions League ed è quarta in Premier League: "Per quanto riguarda i nostri tifosi, continueremo a lavorare da squadra per crescere e migliorare e per cambiare rotta insieme".
Non è la prima volta che un calciatore si trova in questa situazione ed è terribile il modo in cui questi ragazzi sono oggetto di ingiurie, offese e minacce per una prestazione sportiva. Anche in Italia è accaduto a diversi calciatori, non è un fenomeno localizzato ma molti tifosi si sentono in diritto di insultare i calciatori della loro squadra, o di quella avversaria, se le cose non vanno come dicono loro in campo. Inaccettabile.
Il Manchester City al fianco di Walker: "Rifiutiamo qualsiasi tipo di discriminazione"
Il Manchester City ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui condanna i responsabili degli insulti nei confronti di Walker: "Il Manchester City condanna fermamente gli insulti razzisti di cui è stato oggetto Kyle Walker online dopo la partita di ieri sera. Ci rifiutiamo di tollerare qualsiasi tipo di discriminazione, indipendentemente dal fatto che avvenga negli stadi o online. Offriremo a Kyle il nostro pieno supporto dopo il trattamento disgustoso che ha ricevuto".