Vucinic, il grande rimpianto di Conte alla Juve: da “fenomeno” a “testa di ca**o”
Mirko Vucinic nell'estate del 2011 era stato il grande colpo del mercato della Juventus, quanto meno per l'attacco. I bianconeri lo prelevarono dalla Roma. Conte lo voleva per il suo schieramento iper offensivo, ma finì per schierarlo in quello che sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica: il 3-5-2. E considerate le sue caratteristiche il montenegrino era perfetto per quel modulo. Conte per Vucinic aveva una stima enorme e lo considerava un campione, davvero pensava quello, anche se poi il rapporto tra i due si ruppe durante una partita con il Pescara.
Vucinic è un fenomeno, così diceva Conte
Il talento di Vucinic è sempre stato enorme, lo ha dimostrato in numerose occasioni quando giocava con la Roma, e fu così anche quando passò alla Juventus. Marco Storari, ex portiere che da poche settimane è tornato alla Juve, ma come dirigente, tempo fa nel corso di un'intervista ha ricordato di come Conte definiva l'attaccante, che usò sempre l'appellativo ‘fenomeno', termine che nel calcio è stato usato solo per il brasiliano Ronaldo: "Era talmente forte che giocava sempre. La prima volta che l’ho visto in partitella mi ha impressionato. Conte si girò verso di noi e disse: ‘Ragazzi, abbiamo preso un fenomeno‘". E rivedendo alcune giocate di Vucinic come dare torto al tecnico dell'Inter.
Conte a Vucinic dopo il gol: "Sei una testa di c…"
Era il 6 aprile del 2013 quando allo Stadium la Juventus affrontò il Pescara. Un testacoda tra la prima e l'ultima della classe in mezzo alle due partite dei quarti di finale di Champions League con il Bayern. Una partita da vincere assolutamente dai bianconeri che si avviavano verso il secondo titolo consecutivo. Finì 2-1 per la Juve. Ma in quel giorno ci fu la rottura tra Conte e Vucinic. L'attaccante balcanico sotto porta sbaglia un paio di volte, Conte lo rimprovera. Quando Vucinic il gol lo trova, va a esultare, prendendo anche dei pantaloncini che erano in panchina. E dopo il gol su rigore Conte gli dice: "Sei una testa di c…". Vucinic a fine partita disse: "Non ho offeso il mister, eravamo felici, in trance agonistica". Dopo la partita, in un'intervista in tv, Conte tirò ancora le orecchie a Vucinic, e forse in quel momento si ruppe un legame che era stato speciale anzi ‘fenomenale' per due anni.
Tre anni e tre scudetti con la Juve per Vucinic
Il suo score in bianconero è stato buono, considerato che non è mai stato un grande bomber: 26 gol in 96 partite, tra campionato e coppe. Ha vinto tre scudetti in tre stagioni, ma anche una Supercoppa Italiana. Bene all'inizio, anche con gol pesanti – se ne ricorda uno all'Inter, in una partita giocata a San Siro, ma poi il montenegrino, forse a causa di quei dissidi con Conte e soprattutto per degli infortuni diversi nell'ultima stagione ha giocato pochissimo e nell'estate del 2014 ha lasciato la Juve e la Serie A.