“Volevo scrivere buffone, lo smartphone ha corretto in babbuino”: tifoso razzista finisce in galera
Un tifoso del West Bromwich Albion è diventato la prima persona in Gran Bretagna a finire in prigione per aver compiuto abusi razzisti su un calciatore tramite i social network: il giudice lo ha condannato ad otto settimane di detenzione per un messaggio pubblicato su Facebook in cui offendeva pesantemente il centrocampista della sua squadra Romaine Sawyers.
Il 50enne Simon Silwood, questo il nome del tifoso, ha preso di mira Sawyers dopo la sconfitta per 5-0 del WBA contro il Manchester City nello scorso gennaio, postando un messaggio razzista su un gruppo Facebook chiamato sarcasticamente "Romaine Sawyers – Pallone d'Oro". Silwood ha scritto che il giocatore avrebbe dovuto vincere vincere il "babbuino d'oro". In tribunale ha provato a difendersi incolpando del messaggio il correttore automatico del suo telefonino: lui avrebbe infatti voluto scrivere un meno offensivo "buffone d'oro". I due termini in inglese sono ‘baboon' e ‘buffoon'. Il giudice ha ritenuto inverosimile la giustificazione ed ha stangato il tifoso, marcando dunque un giorno storico nel Regno Unito, dove la tolleranza verso siffatti abusi è pari a zero.
Silwood – che è stato espulso a vita dallo stadio del WBA – sconterà metà della sua pena dietro le sbarre. Gli è stato anche ordinato di pagare 500 sterline di risarcimento al giocatore, che Sawyers donerà in beneficenza, e 500 di spese processuali. Dopo la sentenza, il 29enne centrocampista di Saint Kitts e Nevis ha esortato gli altri giocatori a segnalare alla polizia tutti gli abusi che vedono online e ha lanciato un appello alle società di social media affinché facciano di più per contrastare il razzismo sulle loro piattaforme.
"Gli abusi razzisti nei confronti di chiunque, in qualsiasi circostanza, sono totalmente inaccettabili e spero che questo caso serva da deterrente per gli altri – ha detto Sawyers – Questo è un incidente che mi ha colpito profondamente, ma vorrei incoraggiare gli altri giocatori a denunciare alla polizia tutti gli abusi razzisti. Dobbiamo essere forti tutti assieme per liberare il gioco del calcio e la società in generale da questo comportamento orribile. È ampiamente riconosciuto che le società di social media debbano fare di più per fermare la pubblicazione del razzismo sulle loro piattaforme. Li esorto nuovamente a intraprendere le azioni necessarie per impedire a chiunque di ricevere l'abuso che ho subìto". Qualche mese di galera sembra un buon primo passo in questa battaglia da vincere a tutti i costi.