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“Volevo l’Italia, poi mi hanno offerto una certa somma e ho firmato”: la verità di Nainggolan

Radja Nainggolan è un nuovo calciatore dell’Anversa e dopo 15 anni lascia l’Italia per tornare in Belgio. Il Ninja ha rescisso il suo contratto con l’Inter e sembrava vicinissimo al Cagliari ma il club belga si è inserito nella trattativa. Queste le parole del calciatore sulla sua scelta: “Non avevo programmato di lasciare l’Italia, ma ero aperto a qualsiasi offerta”.
A cura di Vito Lamorte
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Radja Nainggolan è tornato in Belgio e il prossimo anni giocherà con la maglia dell'Anversa. Dopo aver rescisso con l‘Inter, tutto lasciava presagire ad un ritorno al Cagliari invece il Ninja ha sorpreso tutti e ha scelto di tornare in patria per uno degli ultimi contratti importanti della sua carriera. Il classe 1988 è tornato nella città dove è nato e intervistato da Eleven Sports ha fatto chiarezza su quanto accaduto negli ultimi periodi: “Paul Gheysens è un presidente ambizioso. Ha detto che vuole vincere il campionato con me. Ho avuto subito la motivazione giusta per venire qui. Non avevo programmato di lasciare l’Italia, ma ero aperto a qualsiasi offerta. Alla fine l’Anversa ha spinto e sono stati molto concreti. Appena mi hanno offerto una certa somma, ho firmato subito”.

L'accordo raggiunto dal centrocampista belga con l'Anversa è basato su una cifra di due milioni di bonus per la firma più un contratto biennale da quattro milioni complessivi. Il nome del Ninja era stato accostato ripetutamente al Cagliari, dove il calciatore ex Roma e Inter sembra destinato, ma l'inserimento nella trattativa del club belga ha cambiato le carte in tavola e così Nainggolan giocherà nella Jupiler Pro League belga. L'Anversa lo scorso anno ha chiuso al terzo posto e si è qualificata ai preliminari di Europa League: un club ambizioso, che ha voglia di stupire in patria e in Europa.

Radja nel corso dell'intervista a Eleven Sports si è soffermato anche sulla differenze tra i calcio italiano e quello belga: "Penso che il campionato italiano sia molto tattico. Penso che qui si lavori meno sulla tattica e che qui contino più le qualità individuali. Anversa è la mia città dopotutto. Mi sono sempre sentito di appartenere ad Anversa. Vediamo se mi piacerà la vita quotidiana. Poi vedrò se posso continuare a vivere qui".

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