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Guerra in Ucraina

Vogliono togliere il Chelsea ad Abramovich per illeciti con la Russia: spuntano carte riservate

Si complica la posizione di Roman Abramovich dopo la guerra tra Russia e Ucraina. Il magnate e patron del Chelsea, potrebbe non entrare più nel Regno Unito e rinunciare al club.
A cura di Marco Beltrami
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L'incubo di una nuova guerra si è trasformato in realtà, con l'invasione e i bombardamenti della Russia in Ucraina. Mentre qui si combatte e purtroppo si muore, il resto dell'Europa e non solo s'interroga sui provvedimenti e le sanzioni da prendere nei confronti non solo del presidente russo Vladimir Putin, ma anche di tutti coloro i quali lo sostengono anche economicamente, in maniera più o meno chiara. Tempi duri dunque per gli oligarchi, ovvero tutti coloro i quali hanno giovato dello scioglimento dell'Unione Sovietica, accumulando grandi ricchezze. Tra questi rientra, per i britannici, anche Roman Abramovich il ricchissimo proprietario della squadra di calcio del Chelsea, che ha reso grande a suon di super investimenti. Il magnate deve fare i conti il rischio di essere bandito a vita dal Regno Unito, e di dover rinunciare al suo club.

Perché Abramovich potrebbe non entrare più in Inghilterra dopo la guerra Russia-Ucraina

A Roman Abramovich è stato impedito di vivere oltremanica. Il miliardario russo non si vede in terra inglese e allo stadio Stamford Bridge, casa dei match del suo Chelsea, ormai da mesi. In realtà già dal 2018 aveva rinunciato a chiedere lo speciale visto riservato agli investitori stranieri, dopo gli avvelenamenti di Salisbury con gli "amici di Putin" ovvero gli oligarchi, finiti nell'occhio del ciclone. Una situazione che ora potrebbe essere prolungarsi all'infinito a seguito dell'invasione e degli attacchi della Russia all'Ucraina. Infatti i funzionari dell'immigrazione, stando alle indiscrezioni dei tabloid britannici, hanno ricevuto istruzioni per far sì che Abramovich non possa rientrare e vivere di nuovo in Gran Bretagna.

Una situazione legata alla volontà di smantellare la rete finanziaria del Cremlino e della sua capacità di sovvenzionare attività destabilizzanti. Un piano che rientra nei provvedimenti per contrastare la politica di Putin, impedendo appunto ai suoi oligarchi e amici di operare anche all'estero. La situazione di Abramovich, che possiede una villa da 125 milioni di sterline vicino a Kensington Palace è gestita dall'"Unità per i casi speciali" del Ministero dell'Interno, visto che il magnate nonostante le sue ripetute negazioni, è stato considerato anche da parte del parlamento inglese come uno dei 35 oligarchi identificati, tra i "fattori chiave", della rete allestita dal presidente della Russia.

Abramovich in occasione della premiazione del suo Chelsea in Champions
Abramovich in occasione della premiazione del suo Chelsea in Champions

Una mazzata per Abramovich che nel 2018 era diventato cittadino israeliano, ottenendo così la possibilità di entrare in Gran Bretagna per un massimo di 6 mesi. L'ultima occasione in cui questo è stato possibile risale allo scorso ottobre, con il patron del Chelsea che ora dunque vedrebbe respinto ogni tentativo di richiesta di visto anche solo per vedere la sua squadra in campo allo Stamford Bridge. La società di calcio non è l'unico bene britannico del 55enne che ha una ricchezza stimata di 8.4 miliardi di sterline, e che possiede anche una multinazionale che è un vero e proprio gigante siderurgico e minerario quotata alla borsa di Londra, oltre a tutta una serie di lussuose proprietà.

Le accuse mosse ad Abramovich e i documenti riservati che confermano i suoi rapporti con la Russia

Rinnovata attenzione dopo la guerra tra Russia e Ucraina alle attività di Abramovich, commerciali e non. A complicare la sua posizione è stato quanto mostrato dal deputato laburista Chris Bryant alla Camera dei Comuni. Un documento del Ministero dell'Interno, del 2019 in cui si evidenziano i legami tra Abramovic e lo stato russo, e la sua associazione pubblica con attività corrotte: "Abramovich rimane di interesse per il Regno Unito a causa dei suoi legami con lo stato russo e della sua associazione pubblica con attività e pratiche di corruzione. Un esempio di questo è Abramovich che ammette in procedimenti giudiziari di aver pagato per l'influenza politica".

Abramovich allo Stamford Bridge in una delle sue ultime occasioni
Abramovich allo Stamford Bridge in una delle sue ultime occasioni

La richiesta pubblica di togliere il Chelsea ad Abramovich

Proprio in virtù di questi documenti riservati resi di pubblico dominio, è aumentata la pressione nei confronti di Abramovich che potrebbe essere costretto anche a lasciare il Chelsea. Bryant infatti ha chiesto al Governo provvedimenti esemplari e immediati: "Il Governo si concentra sul garantire che le persone legate a finanziamenti illeciti e attività maligne non siano in grado di stabilirsi nel Regno Unito e utilizzeranno gli strumenti pertinenti a sua disposizione, compresi i poteri di immigrazione per prevenirlo. Sono passati quasi tre anni e tuttavia è stato fatto molto poco in relazione. Sicuramente il signor Abramovich non dovrebbe più essere in grado di possedere una squadra di calcio in questo Paese. Sicuramente dovremmo cercare di sequestrare alcuni dei suoi beni, inclusa la sua casa da 152 milioni di sterline e assicurarsi che altre persone che hanno avuto visti di livello 1 come questo non siano coinvolte in attività maligne".

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