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“Vogliono falsare il campionato”, la dura accusa nei confronti del Liverpool

La Premier League non ha ancora deciso se e quando riprenderà il campionato. Al Liverpool, primo in classifica con 25 punti di vantaggio sul Manchester City, bastano 2 vittorie su 9 incontri per conquistare il titolo matematicamente. Nelle successive 7 partite Klopp potrebbe schierare i ragazzi del settore giovanile, lo dicono i tabloid.
A cura di Maurizio De Santis
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Mettere al sicuro il titolo e vincere la Premier League e poi schierare in campo i ragazzi del settore giovanile. È l'indiscrezione che filtra sui giornali inglesi e mette nel mirino la (presunta) strategia del Liverpool per "limitare i danni" rispetto al calendario che – qualora in Inghilterra il calcio dovesse riprendere – obbligherebbe i club a giocare le ultime nove partite rimaste in agenda. I Reds non sollevano il titolo d'Oltremanica da 30 anni e adesso è palpabile il timore che tutti gli sforzi possano essere vanificati dalla pandemia e dal rischio – palpabile – che lo "scudetto" non venga assegnato.

La squadra di Jurgen Klopp ha ben 25 punti di vantaggio (e una partita in più all'attivo) sul Manchester City di Pep Guardiola: le basta ottenere due successi per chiudere, di fatto, ogni possibilità di rimonta dei Citizens. Insomma, per il club del Merseyside la porzione restante di campionato potrebbe essere molto più breve e con molti meno stimoli rispetto ad altre società ancora in corsa per Champions, Europa League e per la salvezza. Ecco perché il titolo apparso su The Sun (Red alert after Kop clinch title) riassume la preoccupazione che un atteggiamento più "rilassato" del Liverpool, scandito anche da scelte di formazione rivoluzionarie, potrebbe rappresentare un problema per l'integrità della competizione.

Mandare in campo i le "giovani speranze" del vivaio. Non sarebbe certo la prima volta che accade una cosa del genere. Klopp lo fece per protesta in occasione del replay di FA Cup contro lo Shewsbury e motivò quella decisione come una riflessione semplice, semplice e giusta (da par suo): un calendario ingolfato, la necessità di disputare anche altri impegni a livello internazionale (il Mondiale per Club), l'opportunità di preservare la condizione fisica e l'incolumità dei calciatori. E in tempi di pandemia è anche peggio.

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