Vlahovic spunta in campo a Firenze e lo stadio diventa un inferno: cori razzisti, la sua reazione
Il 17 gennaio scorso Dusan Vlahovic disputava la sua ultima partita a Firenze. Un mese e mezzo dopo, l'attaccante serbo è tornato al Franchi con la maglietta degli acerrimi rivali della Juventus per la semifinale d'andata di Coppa Italia contro i padroni di casa della Fiorentina. Come da copione l'accoglienza riservatagli dai suoi ex tifosi è stata incandescente. Difficile digerire il trasferimento proprio in bianconero del bomber che ha iniziato alla grande la sua nuova avventura professionale, dimostrandosi già decisivo. Purtroppo però l'appello della Fiorentina ad evitare cori beceri e discriminatori è caduto nel vuoto.
Al pubblico di fede viola sono stati consegnati ben 10mila fischietti, per fischiare all'unisono Dusan Vlahovic considerato un "traditore" dopo il trasferimento alla Juventus. Già in occasione del classico briefing dei calciatori sul terreno di gioco, al momento dell'arrivo allo stadio, il grande ex del match è stato preso di mira dai tifosi del Franchi. Oltre al rumore dei fischietti però non sono mancati anche i cori discriminatori. Uno in particolare è rimbombato all'interno dell'impianto del capoluogo toscano: "Sei uno zingaro". E poco dopo dagli spalti del Franchi si è alzato anche il coro "Buffone, buffone".
L'invito della Fiorentina della vigilia a "evitare cori razzisti e discriminazioni che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura e la nostra storia", purtroppo non è stato ascoltato. Una brutta scena, che potrebbe costare anche un'ammenda alla società del patron Commisso. Come ha reagito Vlahovic ai cori dei tifosi di casa? Il centravanti è stato circondato inizialmente dai compagni e in particolare da Bonucci, che gli è stato vicino. Si è riscaldato con grande intensità, e quando il pubblico della Fiorentina ha rincarato la dose nei suoi confronti, Dusan non ha fatto una piega. Il serbo non ha abbassato lo sguardo, anzi a più riprese ha guardato anche gli spalti, allenandosi in maniera ancor più veemente.
D'altronde Vlahovic già ai tempi della sua esperienza a Firenze, era stato oggetto di cori discriminatori. Il tutto in occasione della sfida contro l'Atalanta, con i sostenitori viola che in quell'occasione ne avevano preso le difese. Una situazione che lo aveva ferito, portandolo quasi alle lacrime. Le cose erano andate anche peggio, poi al momento del suo addio, destinazione Torino: Vlahovic era stato addirittura minacciato di morte, con striscioni molto pesanti.