Vlahovic riceve un messaggio inquietante: “Se vieni al PSG ti tagliamo tre dita”. Cosa è successo
Nemmeno il tempo di arrivare a Parigi. Anzi, al di là delle indiscrezioni giornalistiche, non si sa se e quando Dusan Vlahovic sarà un calciatore del Paris Saint-Germain ma tanto basta alla parte più calda del tifo capitolino per mettere nel mirino l'attaccante della Juventus. L'ex viola avrebbe trovato anche un accordo economico con il club (5 anni di contratto e stipendio da 10-11 milioni a stagione) ma si tratta di un dettaglio che per adesso passa in secondo piano rispetto alla presa di posizione dei sostenitori.
Il messaggio riportato sullo striscione è inquietante, è un avvertimento minaccioso diretto e molto chiaro: "Vlahovic a Parigi ti tagliamo tre dita". Perché gli ha scritto una frase del genere? La motivazione e il riferimento sono in una foto nella quale, in occasione della qualificazione della Serbia ai Mondiali di Qatar 2022, la punta bianconera esultava per il traguardo raggiunto indossando una t-shirt ultra-nazionalista e mostrando il gesto delle tre dita abbracciato a Stefan Mitrovic.
In realtà, da parte di Vlahovic non sembra ci sia alcun intento politico nel ripetere quella mimica che sembra interpretare semplicemente come un segno di vittoria. Ma l'associazione con il motto sulla casacca e la cartina geografica di quella zona dei Balcani rivisitata rappresentano una combo che fa discutere. Cosa c'era sulla maglietta? La mappa della Serbia che include il Kosovo entro i propri confini e lo slogan che tradotto significa "Rallegrati popolo serbo!".
Non è una semplice massima ma anche il titolo di una canzone di Danica Crnogorčević, cantante conosciuta per la sua vicinanza alla Chiesa ortodossa. In un verso del pezzo a cui viene dato valore spirituale si fa riferimento a un passaggio in particolare: "Lascia che la bandiera serba sventoli da Prizren a Rumija". Queste ultime sono due città situate rispettivamente in Kosovo e in Montenegro, di cui gli ultra-nazionalisti, nostalgici e fautori della "Grande Serbia" non hanno mai riconosciuto l'indipendenza. E religiosa è l'origine del saluto, considerato che le tre dita indicherebbero la Trinità Cristiana.
Le tre dita appartengono a un'altra simbologia chiamata "saluto di Kühnen", utilizzata da frange neonaziste. Ma non sembra questa la matrice di quella reazione da parte dell'attaccante. In buona sostanza, fare quel gesto è un segno per manifestare gioia in seguito a una vittoria.