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Vlahovic quasi in lacrime mentre un’intera curva lo chiama “zingaro”: la rabbia della Fiorentina

La Fiorentina si è scusata direttamente con Koulibaly e con il Napoli per i cori razzisti, ha manifestato l’intenzione di vietare l’ingresso allo stadio ai responsabili e offerto aiuto per individuarli ma ha acceso i riflettori su un altro aspetto gravissimo della questione: “Siamo rimasti sorpresi che in situazioni come Atalanta-Fiorentina non ci sia stata la medesima tempestività e attenzione per quanto stava accadendo a Vlahovic”. Tutto documentato in un video che sta girando sui social, dove l’attaccante viene offeso con il coro “zingaro, sei uno zingaro”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Zingaro, sei uno zingaro". Dusan Vlahovic lo sente urlare nei suoi confronti in buona parte degli stadi italiani. L'ultima volta gli è capitata a Bergamo quando, la doppietta che ha regalato la vittoria alla Fiorentina contro l'Atalanta, è stata solo l'ennesima scusa per aggredirlo verbalmente, insultarlo in maniera pesante. Era la terza giornata del campionato attuale ma basta riavvolgere il nastro, senza nemmeno andare troppo indietro nel tempo, per trovare altri episodi simili.

Venti giorni fa l'attaccante era fermo dinanzi al tabellone per le interviste a caldo del post-partita e ci restò malissimo: dinanzi a sé aveva il giornalista che gli faceva le domande ma non ebbe nemmeno il tempo per rispondere, la sua voce venne subissata da quel coro scagliatogli contro dai sostenitori nerazzurri della ‘dea'. "Non mi è piaciuto quello che hanno fatto i loro tifosi – disse il presidente, Rocco Commisso, per censurare quell'atteggiamento -. Due anni fa se la presero con Dalbert, quest’anno con Vlahovic, dicendo che è uno zingaro. Si devono vergognare. La famiglia Percassi è composta da brave persone, ma devono guardare quello che succedono in tribuna".

Sinisa Mihajlovic da calciatore e anche oggi da tecnico ne ha sentite di cotte e di crude, offese infamanti per le sue origini balcaniche dinanzi alle quali ha reagito sempre alla stessa maniera: "Che me lo vengano a dire in faccia, li aspetto". A Sanremo, invece, le cantò agli stupidi e agli ignoranti intonando con Zlatan Ibrahimovic "io, vagabondo (che non sono altro" dei Nomadi. Era sdegnato anche Kalidou Koulibaly che al "Franchi", mentre abbandonava il terreno di gioco, replicava alla bordata di parolacce e cori razzisti urlati da un gruppo di tifosi della Viola.

La Fiorentina si è scusata direttamente con il calciatore e con il Napoli per quell'episodio, ha manifestato l'intenzione di vietare l'ingresso allo stadio ai responsabili e offerto aiuto per individuarli ma ha acceso i riflettori su un altro aspetto gravissimo della questione, tornata di stretta attualità anche dopo il caso Mike Maignan a Torino (il portiere del Milan oggetto di insulti razzisti all'Allianz Stadium da parte di un tifoso della Juventus). Il club ha auspicato lo stesso "impegno da parte di tutte le società, così come l'applicazione delle regole che devono essere sempre uguali per tutti. Siamo rimasti sorpresi che in situazioni come Atalanta-Fiorentina non ci sia stata la medesima tempestività e attenzione su quanto di altrettanto vergognoso stava accadendo nei confronti di Dusan Vlahovic etichettato più volte come ‘zingaro' da parte di una fetta del pubblico bergamasco".

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