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Vlahovic per Lukaku, perché la Juve sacrifica un 23enne per un 30enne: conviene solo in un caso

La trattativa tra Juventus e Chelsea per lo scambio tra Dusan Vlahovic e Romelu Lukaku è entrata nel vivo. Il nodo è sul conguaglio economico: c’è solo un caso in cui ai bianconeri conviene cedere il suo attaccante 23enne per avere il 30enne belga.
A cura di Michele Mazzeo
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Il possibile scambio di centravanti tra Juventus e Chelsea ha infuocato improvvisamente il calciomercato della Serie A. Bianconeri e blues hanno intavolato una trattativa per far sì che Romelu Lukaku sbarchi a Torino mentre Dusan Vlahovic lasci l'Italia con direzione Londra. Il nodo da sciogliere affinché l'operazione vada in porto è quello legato al conguaglio economico a favore della società piemontese che chiede cinquanta milioni di euro mentre gli inglesi partono da una cifra nettamente più bassa. Già, perché lato Juventus lo scambio si farà soltanto se si troverà una formula finanziariamente conveniente.

Dopo la gestione poco trasparente della precedente dirigenza (con i processi sportivi e non riguardo al falso in bilancio che hanno provocato non pochi problemi al club) e l'esclusione dalle Coppe europee più multa comminata dalla Uefa (che farà perdere tanti introiti nel bilancio 2023/2024) per il mancato rispetto del settlement agreement, è difatti inevitabile che la prima preoccupazione degli uomini mercato della Juventus guidati dal nuovo direttore sportivo Cristiano Giuntoli sia quella di conciliare l'aspetto tecnico con il far quadrare i conti.

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Ed è proprio questa la premessa da tenere a mente per rispondere alla domanda che molti tifosi, juventini e non, si stanno ponendo in questo momento, cioè: perché la Juve sacrificherebbe un 23enne su cui ha puntato molto per un 30enne che ha dimostrato in passato il suo valore ma che viene da due stagioni complicate?

Dal punto di vista tecnico la risposta sta nel fatto che Romelu Lukaku, più di Dusan Vlahovic, è il centravanti ideale per il gioco teorizzato dall'allenatore Massimiliano Allegri (che ha ancora due anni di contratto e che difficilmente lascerà la panchina bianconera prima della scadenza). Il belga, grazie alla sua abilità di fare reparto da solo e alla sua imponente fisicità, è infatti l'attaccante perfetto per le squadre che puntano sulla verticalità e sui cross dagli esterni. E anche a livello di motivazioni la bilancia sembra pendere a favore dell'ex interista che arriverebbe a Torino in cerca di riscatto e affamato di dimostrare il suo valore a chi lo ha criticato aspramente, mentre il serbo non sembra, almeno in apparenza, perfettamente calato nel progetto tecnico di Allegri e abbia smarrito quella cattiveria agonistica che lo ha contraddistinto alla Fiorentina e nel suo primo periodo sotto la Mole.

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Come detto in precedenza in casa Juventus però l'aspetto tecnico non basta a giustificare l'operazione che deve essere necessariamente anche finanziariamente conveniente. E guardandola da questo punto di vista, la cessione di un calciatore di 23 anni che rappresenta un tesoretto economico anche per il futuro per avere in cambio uno di 30 anni il cui cartellino difficilmente potrà aumentare di valore da qui in avanti è un'operazione fattibile soltanto se vi è un guadagno nell'immediato.

Posto ciò è abbastanza semplice arrivare a definire a quali cifre lo scambio Vlahovic-Lukaku convenga alla Juventus. Per farlo bisogna fare i conti su un periodo di tre anni dato che il contratto del serbo e gli ammortamenti del costo del suo cartellino peseranno sul bilancio del club piemontese fino al 30 giugno 2026 ed eventualmente, qualora lo scambio andasse in porto, il belga firmerà un triennale con i bianconeri.

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Tra ammortamento (18,6 milioni di euro a stagione) e ingaggio lordo (12,95 milioni di euro a stagione) Dusan Vlahovic ha un peso annuo sul bilancio della Juventus pari a 31,6 milioni di euro. Se restasse in bianconero, da qui al 2026 dunque il serbo peserebbe ancora sui conti della società piemontese per 94,8 milioni di euro. Ovvio quindi che per avere quel guadagno necessario a giustificare lo scambio tra un 23enne e un 30enne, l'arrivo di Romelu Lukaku non solo non debba generare una minusvalenza ma debba anche portare un utile.

Conoscendo l‘accordo di massima che c'è tra il calciatore belga e la Juventus (triennale da 12 milioni di euro netti stagione per un lordo annuo che, considerando i benefici fiscali del Decreto Crescita, sarebbe di 15,7 milioni euro) e la valutazione del cartellino del centravanti di Anversa fatta dal Chelsea (37,5 milioni di euro), è quindi semplicissimo calcolare la cifra minima affinché i bianconeri possano considerare l'operazione economicamente vantaggiosa.

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Il primo dato certo è che per non fare una minusvalenza il club piemontese non può accettare un conguaglio economico inferiore ai 18,5 milioni di euro (i 56 milioni dell'attuale peso a bilancio di Vlahovic meno i 37,5 milioni del valore del cartellino di Lukaku). Ciò però non porterebbe il conto in pareggio in quanto lo scambio andrebbe ad aumentare il monte ingaggi con la Juventus che nei prossimi tre anni andrebbe a spendere 8,25 milioni in più. Tenendo conto di ciò il conguaglio che la Juventus può accettare dal Chelsea non può essere inferiore ai 27 milioni di euro. Dunque l'unico caso in cui i bianconeri avranno un reale guadagno economico dallo scambio Vlahovic-Lukaku, tale da giustificare l'uscita di un calciatore 23enne per uno che ha già compiuto 30 anni, è quello in cui la cifra aggiuntiva sborsata dai londinesi non sia minore di 35/40 milioni di euro.

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