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Vlahovic mostruoso, nuovo capocannoniere della Serie A: è il vero erede di Ibrahimovic

Assoluto protagonista di Fiorentina-Milan, l’attaccante serbo ha confermato ancora una volta di essere decisivo. Esaltandosi davanti al suo mito dichiarato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dusan Vlahovic si è ripreso la Fiorentina e si è ripreso la Serie A. I due gol segnati contro il Milan hanno riconsegnato al nostro calcio (e a quello internazionale se a gennaio sarà ceduto) un campione assoluto in grado di fare la differenza in campo (quasi) da solo. Il tutto davanti al suo idolo dichiarato, Zlatan Ibrahimovic che ha risposto dal canto suo con due gol personali che, però, non sono serviti a evitare il primo ko ai rossoneri.

Fino a gennaio, la Fiorentina dovrà sfruttare al massimo il ‘fattore' Vlahovic, poi si vedrà. L'attaccante da tempo ha confermato che non rinnoverà con i gigliati e si è subito scatenata l'asta al rialzo, con Commisso che sta attendendo con pazienza l'aumento del valore del cartellino che incrementa sempre più davanti a prestazioni come quelle di sabato sera contro il Milan al Franchi. Non è ancora tempo di parlare di soldi, gennaio è lontano e in mezzo ci sono altre partite in cui Vlahovic giocherà, con l'obiettivo personale di dimostrare di valere una piazza più prestigiosa e di trascinare finché potrà la Fiorentina dove merita.

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Dopotutto i numeri gli danno ragione in un 2021 che lo ha consacrato, pronto a spiccare il volo. Da oggi, Vlahovic è il capocannoniere della Serie A, in comproprietà con Ciro Immobile a quota 10 reti e due assist. In tutto e per tutto uguale al bomber della Lazio ma con un ‘quid' in più: Vlahovic ha segnato e regalato passaggi decisivi in soli 10 incontri, mentre l'attaccante della Nazionale ha impiegati 12 per ottenere il medesimo risultato. Oltre a ciò, se si va indietro nei mesi, in questo 2021 Vlahovic ha segnato 27 reti in 37 partite disputate, numeri da top bomber.

Il tutto davanti a Ibrahimovic, il suo idolo indiscusso e dichiarato che ha potuto solamente "emularlo" in Fiorentina-Milan, segnando anche lui una doppietta. Ma ai punti, "ha vinto" il serbo, più incisivo e sicuramente determinante nei 90 minuti. Non a caso da ragazzino veniva chiamato proprio come il suo mito, più che per le reti segnate per il modo di camminare. Oggi, sono proprio i gol a paragonarlo a Zlatan in un confronto in cui Dusan non sfigura di certo. Pronto anche a ricalcarne l'immensa carriera. Lontano da Firenze.

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