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Vlahovic è l’ombra di se stesso, gol dimezzati dall’anno scorso: il gioco della Juve non lo aiuta

La Juventus ha bisogno di Vlahovic e Vlahovic ha bisogno della Juve: il centravanti serbo è l’ombra di se stesso e il gioco dei bianconeri non lo aiuta.
A cura di Vito Lamorte
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La Juventus perde in casa della Roma uno scontro diretto per la Champions League con una prova non esaltante ma che avrebbe meritato qualcosa in più, ma a tenere banco tra le discussioni post-partita c'è la prova di Dusan Vlahovic. L'attaccante serbo è incappato in una delle sue prestazioni più grigie, tocca pochissimi palloni nell'arco dei 90 minuti e non rendendosi mai pericoloso.

Il numero 9 della Vecchia Signora ha faticato tantissimo a divincolarsi dalla marcatura di Smalling e dopo la doppietta contro la Salernitana sono arrivate quattro partite senza reti in campionato. Non c'è feeling in molte situazioni di gioco tra lui e i compagni, che non lo riescono mai ad imbeccare per farlo calciare a rete: l'unico tiro verso la porta, all'alba del match, non ha creato problemi a Rui Patricio.

L'ex centravanti della Fiorentina sembra essere lontano parente di quel calciatore che lo scorso anno di questi tempi creava scompiglio in tutte le difese e aveva avuto un impatto clamoroso con il mondo bianconero.

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Il momento di difficoltà di Vlahovic a trovare la porta coincide anche con le difficoltà offensive della Juventus, spesso la squadra troppo bassa e obbliga il numero 9 a lavorare spalle alla porta, molto lontano dall'area avversaria. Un tipo di lavoro in cui il serbo non fa con piacere e che non è nelle sue caratteristiche principali.

Dusan è spesso troppo isolato a fare a sportellate con i difensori e non riesce ad avere molte possibilità con la faccia rivolta alla porta: la sua forza e la sua capacità di andare nello spazio viene sfruttata raramente e lui non riesce mai a far esplodere tutta la sua potenza.

A dimostrare tutto ciò c'è la mappa che indica le zone di campo più calpestate da Vlahovic durante la gara dell'Olimpico: sempre lontano dalla porta avversaria e con numeri che parlano di 2 tiri fuori e uno solo verso la porta. 

Un problema di condizione c'è, viste le tante difficoltà che gli ha procurato la pubalgia ma non c'è spazio per fermarsi: complice l'infortunio di Milik nelle prossime settimane Allegri non potrà nemmeno farlo rifiatare e sarà comunque costretto a insistere su Vlahovic, con la speranza che un goal possa sbloccarlo a livello mentale.

La mappa che indica le zone di campo più calpestate da Vlahovic durante Roma-Juve. (da legaseriea.it)
La mappa che indica le zone di campo più calpestate da Vlahovic durante Roma-Juve. (da legaseriea.it)

Allegri al termine di Roma-Juventus ha detto che quella del suo numero 9 "tecnicamente è stata una buona partita, si è mosso bene, ha lottato, ha avuto situazioni favorevoli".

Il suo linguaggio del corpo, però, in più di una situazione diceva ben altro: Vlahovic vuole dimostrare di poter fare di più ma con il carico di aspettative che si porta sul groppone e la scarsa propensione offensiva della sua squadra spesso prova a strafare e questo non lo aiuta.

Lo scorso anno di questi tempi aveva realizzato 20 gol in campionato, 23 contando anche quelli in Coppa Italia, tra Fiorentina e Juventus mentre in questa stagione il bilancio ora dice 8 reti in Serie A e due in competizioni europee. In pratica le marcature sono la metà.

I gol certamente arriveranno, perché il valore del calciatore non è in discussione, ma la Juventus deve cercare di aiutare di più il suo numero 9.

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