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Violenta bomba d’acqua, il campo diventa una piscina: Scozia-Georgia è infinita, dura tre ore

Serata surreale a Glasgow martedì sera in occasione della gara per le qualificazioni europee tra Scozia e Georgia. Un autentico diluvio ha costretto la sospensione del match dopo pochi minuti: solo al terzo tentativo – e dopo un’ora e mezza – si è ripreso a giocare tra le proteste degli ospiti che volevano il rinvio definitivo.
A cura di Alessio Pediglieri
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La partita tra Scozia e Georgia, valida per la quarta gara di qualificazioni al prossimo Europeo, del Gruppo A, ha rischiato di non finire più a causa del maltempo. Un match condizionato fortemente da una autentica bomba d'acqua che si è rovesciata su Glasgow, trasformando il campo dell'Hampden Park in una autentica piscina e costringendo l'ungherese Vad a sospendere il match per un'ora e mezza.

Già prima della gara la pioggia è caduta abbondantemente ma le condizioni per giocare c'erano. Un sopralluogo da parte degli addetti Uefa e degli arbitri aveva infatti optato per l'inizio regolare del match alle 20:45. Al limite della praticabilità, così, Scozia e Georgia hanno onorato l'appuntamento della quarta giornata del Gruppo A, con i padroni di casa che, trascinati anche da uno straordinario pubblico che ha portato al sold out lo stadio, hanno immediatamente dettato la propria legge, portandosi immediatamente in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d'angolo, dopo solo 5 minuti di gioco.

Ma con i minuti che passavano e la pioggia che aumentava di intensità è stato ben presto chiaro che non vi fossero più i presupposti per continuare la partita. Anche in occasione della rete del vantaggio scozzese con McGregor proprio la palla viscida e la tanta acqua avevano condizionato la difesa georgiana con Mamardashvili che non era riuscito a deviare il tiro vincente del centrocampista del Celtic. Così proprio la Georgia ha iniziato a richiedere la sospensione del match richiamando ripetutamente l'arbitro Vad perché il gioco non continuasse.

Il direttore di gara ha così fermato tutto per andare a parlare con i funzionari Uefa a bordo campo. Poi il rientro sul terreno di gioco e un veloce faccia a faccia con i rispettivi capitani delle due squadre,  Andy Robertson per la Scozia e Guram Kashia della Georgia. Fino all'inevitabile epilogo sotto un autentico uragano: l'arbitro ha sospeso la gara e tutti i giocatori sono rientrati nel tunnel. Ma da quel momento è iniziata un'altra partita, contro il maltempo.

Mentre sugli spalti dell'Hampden Park il tifo scozzese non ha mai cessato di risuonare in attesa di ulteriori notizie, la situazione si è aggravata una prima volta quando il campo non ha superato la prima ispezione, avvenuta non appena la pioggia è calata e decine di addetti si sono riversati sul terreno di gioco per tentare – spesso invano – di drenare l'acqua. Scene che hanno divertito sia i tifosi presenti sia il pubblico a casa ma che non hanno sortito gli effetti sperati.

Così è arrivata una seconda ispezione da parte dell'arbitro che ha comunicato ai giocatori di tornare a riscaldarsi con la partita che sarebbe ripresa alle 21:45. Ma non c'è stato nulla da fare, le condizioni pessime del terreno hanno obbligato tutti ad un terzo stop e solamente alle 22:15 dopo un'ora e mezza di pausa, si è potuti tornare a giocare e a concludere la partita, anche se i giocatori della Georgia a quel punto avevano chiesto di sospendere definitivamente il match.

Alla fine gli ospiti hanno ceduto alle richieste Uefa e sono tornati in campo, subissati dai fischi dei tifosi di casa: la partita è così potuta riprendere e ha visto il quarto successo consecutivo della Scozia che guida così il proprio girone a punteggio pieno con 12 punti, in un assolo irraggiungibile per tutte le avversarie, Spagna compresa che – anche se con due gare in meno – ha solo 3 punti in classifica.

Ma è stato ancora il maltempo a tenere banco anche nel dopo partita con le dichiarazioni di Steve Clarke, il tecnico scozzese che si è gustato l'ennesima vittoria dei suoi ragazzi non senza però rifilare più di una critica nei confronti dell'Uefa: "Era chiaro sin dall'inizio che quel campo non era praticabile" ha detto il ct della Scozia. "È stata una serata ai limiti del surreale. Il momento peggiore è stato quando siamo stati richiamati per riscaldarci perché di lì a poco si sarebbe giocato e poi si è dovuto attender un'altra mezz'ora"

Per il tecnico della Scozia è stato qualcosa di davvero complicato per tutti: "I miei giocatori sono stati bravi a tenersi preparati mentalmente, ma devo ringraziare i tifosi che malgrado una interruzione di un'ora e mezza non se ne sono tornati a casa. Grazie anche a tutti i volontari che si sono messi al lavoro per togliere l'acqua… A parte il giorno della nascita dei miei tre figli, penso che sia stata questa la giornata più lunga della mia vita"

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