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Villar racconta l’inferno degli epurati di Mourinho: “Ricevo insulti per un tempo giocato male”

La scelta di Mourinho di escludere dalla rosa i cinque titolari della disfatta contro il Bodo/Glimt in Coppa, continuerà come è già accaduto contro il Napoli. A nulla valgono i silenzi dei diretti interessati e il post di Villar, attaccato dai tifosi. Li attende la sessione di mercato di gennaio dove probabilmente verranno ceduti. Dopotutto Mou è stato categorico: “Difficile perdonare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Mourinho non sta dando altre chance ai cinque "epurati" dalla rosa dopo la tremenda notte di Conference League, con i sei umilianti gol subiti dal Bodo/Glimt e una disfatta che ha lasciato il segno soprattutto nel morale del tecnico. Che non ha perdonato i giocatori che erano in campo, le "seconde linee" che avevano la possibilità di mettersi in mostra, dando respiro ai titolari e provando a ritagliarsi una opportunità per far ricredere allenatore e società. Invece, tutto è finito nel peggiore dei modi, con Mou che ha deciso di tenere lontani cinque giocatori in particolare (Diawara, Kumbulla, Villar, Reynolds e Borja Mayoral) in attesa di decidere insieme al club cosa fare in vista del mercato di gennaio.

A nulla è valso il "mea culpa" espresso da uno degli imputati,  Gonzalo Villar che in una storia su Instagram ha rotto il silenzio e ha espresso tutto il proprio dispiacere per quanto accaduto, sottolineando il rispetto per la maglia e per la Roma: "Ho rispettato e sudato questa maglia in ogni allenamento e partita sin dal primo giorno qui". Inizia così il suo post social alla vigilia di Roma-Napoli.

Un inferno, raccontato dal centrocampista reo di aver partecipato ‘attivamente' alla disfatta in Norvegia, che ha anche denunciato di star ricevendo insulti da parte della tifoseria. "Fino al giorno in cui giocherò in questa città continuerò ad impegnarmi per trovare più opportunità e per dimostrare il tipo di giocatore che sono" ha continuato il giocatore spagnolo su Instagram: "Per essere utile alla squadra. Per aiutarla a raggiungere gli obbiettivi, sia appoggiando dalla tribuna, panchina o giocando"

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Parole finite nel vuoto, per lui e gli altri compagni le fiamme dell'inferno personale preparato da Mourinho continueranno ad ardere. "Per me è difficile dimenticare e perdonare, quella è una partita che resta nella mia carriera" aveva detto Josè Mourinho nel dopo Roma-Napoli, a chi gli aveva ancora chiesto se avesse continuato a tenere in tribuna i giocatori malgrado abbia una rosa ridotta ai minimi termini anche per diverse assenze. La risposta è stata perentoria e non ha lasciato spazio ad altre analisi. Anche perché subito dopo la disfatta norvegese lo stesso Mou aveva sentenziato: "Poi chiedetemi perché faccio giocare sempre gli stessi".

Contro il Bodo, Villar, Borja e compagni avevano avuto la loro possibilità, giocata nel peggiore dei modi. Ora, la legge del contrappasso da parte del tecnico portoghese, sentitosi umiliato da un risultato che mai in carriera aveva subito. Per Diawara, Kumbulla e Villar si riapriranno le porte del calciomercato invernale, dopo che avevano rifiutato alcune soluzioni in quello estivo. Per Reynolds si studia un prestito all'estero, per Borja Mayoral il destino potrebbe restare in disparte a Trigoria fino a fine stagione, essendo in prestito e di proprietà del Real Madrid.

Certezze non ce ne sono. L'unico elemento che appare non cambiare è la scelta di Mourinho che ha tirato una linea rossa sui loro nomi, accettando anche di complicarsi la vita tra una rosa con diverse assenze e un mercato che non gli aveva portato tutto ciò che aveva chiesto. Ma al momento con i Friedkin e con il club non sembrano esserci frizioni sulla decisione presa, anche se – conti alla mano – in tribuna contro il Napoli (e nelle prossime partite) c'erano cartellini per un valore vicino ai 50 milioni, pronti a sprezzarsi in una manciata di partite.

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