Villa Stuart: test sierologici con esito in 8 minuti, tamponi molecolari in soli 20 minuti
La ‘Fase Due‘ è in pieno svolgimento. Con l'apertura parziale al ritorno delle attività sportive e la decisione del Viminale di permettere allenamenti ‘individuali' anche per le discipline di gruppo, si sta provando a ritornare alla normalità. E anche il calcio, tra perplessità e domande, si rimette in moto. Da oggi lunedì 4 maggio diversi club di Serie A hanno chiamato a raccolta i propri giocatori per testarli, verificarne le condizioni di salute e preparare programmi particolarmente dettagliati soprattutto nelle procedure medico-santarie.
Mentre i giocatori e le squadre tornano piano piano al lavoro, anche se non si tratterà di classici allenamenti con calciatori suddivisi a gruppetti, nessun contatto fisico, tempi e movimenti limitati per evitare rischi di pericolose ricadute, anche le strutture mediche sportive stanno testando i metodi più efficaci di controllo per sottoporle alla Commissione medica governativa. L'obiettivo è ottenere un protocollo condiviso e autorizzato che possa portare ad una eventuale ripartenza del campionato.
Il tampone con esito in 20 minuti in caso
A Villa Stuart, clinica autorizzata Fifa e collegata al centro di allenamento della Roma – che ha ripreso questa mattina il contatto coni giocatori – si sta procedendo a una serie di test sanitari il cui responso arriva entro 20 minuti, contro le 6, 8 o addirittura 24 ore rispetto ad altri metodi. Si tratta dei risultati che arrivano dai tamponi molecolari, necessari per capire se un individuo sia affetto da coronavirus e risulti effettivamente positivo, anche se asintomatico.
Il test sierologico in 8 minuti
Ma è il secondo step, di un procedimento clinico che prevede una prima fase di controllo ancor più veloce e significativa: 8 minuti solamente per verificare se si è stati affetti dal Covid-19 con un test sierologico di ultima generazione. E' questa la verifica sanitaria alla quale si vogliono mettere i giocatori e lo staff che li seguirà e che potrebbe essere il nuovo volano per un protocollo che è alla ricerca del via libera del Governo e che potrebbe servire non soltanto per il mondo del calcio, ma essere utilizzato per il bene della collettività.