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Vieri va da Moratti dopo che i rapporti si erano rotti per i pedinamenti: “Ho fatto il primo passo”

Bobo Vieri aveva detto che Massimo Moratti “vale zero”, rompendo completamente i rapporti col suo vecchio presidente all’Inter dopo la vicenda del dossieraggio ai suoi danni. Oggi l’ex attaccante nerazzurro ha deciso di fare i conti col passato e chiuderlo definitivamente: “Sono andato in ufficio a trovare il presidente, ho fatto il primo passo”. Ecco com’è andata.
A cura di Paolo Fiorenza
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Bobo Vieri ha fatto la cosa che riteneva giusta, dopo tanti anni di gelo e di dichiarazioni che davano il senso non solo della rottura totale ma anche della disistima umana verso il suo vecchio presidente all'Inter Massimo Moratti: l'ex attaccante nerazzurro, oggi 51enne, è andato a trovare Moratti, facendo quello che chiama "il primo passo" per ricostruire un legame che da fortissimo era diventato inesistente dopo la vicenda dei pedinamenti del giocatore e dell'acquisizione dei suoi tabulati telefonici, commissionati proprio dalla società interista.

Christian Vieri con la maglia dell'Inter nel 2001
Christian Vieri con la maglia dell'Inter nel 2001

Il dossieraggio ai danni di Vieri

Era stato l'ex capo della sicurezza di Telecom, Giuliano Tavaroli, a confermare tutto nel 2012, facendo proprio il nome di Moratti come committente dell'operazione di dossieraggio ai danni di Vieri, condotta negli ultimi anni della sua militanza nell'Inter tra il 1999 e il 2005, quando le cose in campo non andavano più così bene: "Di controllare Vieri me lo chiese Moratti di persona, non al telefono. Le operazioni poi sono state fatte da un fornitore, la famosa agenzia di Cipriani. Sono due episodi, 2001 e 2003. Il primo riguardava l’Inter, la verifica del rispetto contrattuale dei comportamenti di certi giocatori, non solo Vieri. Il secondo invece riguardava la Pirelli, perché Vieri doveva fare il testimonial. In questo caso abbiamo controllato il suo traffico telefonico. C'era un regolamento di squadra sulla vita dell’atleta che andava rispettato, il problema era il rispetto di questo regolamento".

Per questa vicenda, Vieri avviò un procedimento giudiziario in sede civile, denunciando di aver subìto danni psicologici, in particolare insonnia e depressione. In primo grado l'ex attaccante della nazionale si vide riconosciuta ragione nel 2012, con la condanna di Inter e Telecom Italia al risarcimento in solido di un milione di euro in suo favore. Tuttavia il risarcimento è stato poi ridotto di parecchio in appello nel 2015 (120mila euro totali tra Inter, 40mila, e Telecom, 80mila). Infine nel 2018 la stessa la Corte d'Appello di Milano ha respinto il ricorso di Vieri, dichiarandolo inammissibile, e disposto che l'ex giocatore nerazzurro rifondesse entrambe le società di 33mila euro per le spese legali.

Massimo Moratti oggi a 79 anni: è stato a capo dell'Inter per 18 anni
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Una battaglia legale durissima che racconta solo una parte della storia, perché poi c'è l'aspetto umano, per definire il quale bastano le parole durissime pronunciate da Vieri nel 2018: "Parlare con Moratti? No. Non mi interessa. Vale zero. L'Inter non mi ha fatto mai niente, al contrario della gente che la gestiva".

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Vieri va a trovare Moratti per ricostruire il rapporto: "Ci siamo abbracciati"

Sono passati 6 anni da allora, Bobo ci ha pensato su e ha deciso di bussare a casa Moratti per riannodare un filo che era fortissimo prima che si sentisse tradito dal suo presidente: "Dopo tutti i casini legati ai pedinamenti e le vicende che ne sono conseguite, per dieci anni, non abbiamo quasi avuto un rapporto – ha raccontato a Prime Video – Bastava che uno dei due chiamasse l'altro e tutto si sistemava. Una ventina di giorni fa sono andato in ufficio a trovare il Pres. Abbiamo parlato una mezzoretta, ho fatto il primo passo".

Com'è andata? A sentire Vieri, i due non aspettavano altro per ricostruire il loro rapporto: "Tra me e lui c'è stato grande affetto, abbiamo fatto 6 anni intensi, ci siamo abbracciati e abbiamo ricordato i vecchi momenti. È stato carino e gentile come sempre, è una grande persona. Mi ha fatto piacere andare da lui e salutarlo, era giusto". A volte tocca fare il primo passo, per scoprire che una distanza non è mai esistita.

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