“Vi vorrò sempre bene”: quelle parole di Roberto Mancini forse sono state sbagliate
"Se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi…", la massima citata spesso da Massimiliano Allegri è la sintesi spietata di come nel calcio in ultima analisi si venga valutati sulla base dei risultati, con buona pace del lavoro svolto, della qualità del gioco espresso e dei successi ottenuti in passato. Se avessero detto a Roberto Mancini – subito dopo gli Europei trionfalmente vinti la scorsa estate – che a marzo del 2022 si sarebbe presentato ai microfoni con sguardo perso per commentare la nostra ignominiosa esclusione dai Mondiali, beh, probabilmente lui stesso non ci avrebbe creduto.
E invece eccoci qua, ancora estromessi dal torneo iridato come accadde alla vigilia di Russia 2018 sotto la scellerata gestione Ventura, in uno scenario nuovamente di macerie che stride con i festeggiamenti di Chiellini e compagni appena qualche mese fa a Wembley. È la crudeltà e anche la bellezza dello sport, ed anche oggi – come accadde in quel post partita con la Svezia di San Siro – ci si interroga sul futuro della Nazionale, sul ricambio di una generazione non ricchissima di talento ma comunque vincente e soprattutto sul possibile avvicendamento in panchina.
Mancini, il cui contratto con l'Italia era stato rinnovato fino al 2026 poco prima degli Europei, non si è sbilanciato sulla sua permanenza in azzurro nelle dichiarazioni pronunciate a caldo dopo la disfatta con la Macedonia del Nord a Palermo. "Adesso sono troppo deluso", ha spiegato il tecnico jesino, lasciando a martedì prossimo – dopo l'inutile match con la Turchia – una presa di posizione definitiva sull'argomento, con l'ipotesi dimissioni da non escludere.
Qualsiasi cosa accada, il filo intessuto col gruppo che ha trionfato a Wembley non si spezzerà mai, e Mancini ci ha tenuto a farlo sapere ai suoi ragazzi. "Vi vorrò sempre bene", ha detto ai calciatori azzurri prima della partita con la Macedonia, come racconta Il Messaggero. Parole di grande affetto, che tuttavia forse sarebbe stato più giusto pronunciare dopo e non prima, visto che in qualche modo prefiguravano uno scenario diverso dalla vittoria nella semifinale playoff, con le conseguenze catastrofiche che stiamo vedendo ora.
Del resto la comunicazione di Mancini alla squadra è sempre stata improntata a toni ‘empatici' piuttosto che urlati o militareschi: immaginare un "andiamo là fuori e facciamoli a pezzi" non è nelle corde del Ct. È in questo modo che è riuscito a costruire il gruppo vincente degli Europei, facendosi seguire in tutto e per tutto. "Non sarà una partita semplice, ci sarà da soffrire fino alla fine. Cerchiamo di farlo insieme, come abbiamo sempre fatto, e ricordatevi che siete i più forti, ok? Dai, in bocca al lupo": queste erano state le parole del Mancio nello spogliatoio azzurro poco prima della semifinale di Euro 2020 con la Spagna, immortalate dalle telecamere. Toni pacati, concetti chiari. All'epoca era andata bene, oggi ci lecchiamo le ferite.
Oggi poi il Ct ha parlato alla squadra nel ritiro di Coverciano: radunati i giocatori in mezzo al campo, Mancini ha pronunciato un lungo discorso prima dell'allenamento. Toni sempre sereni e voglia di fare bene contro la Turchia. Poi ci sarà la resa dei conti.