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Verona seconda difesa in A: subisce pochi gol e lancia Kumbulla

I veneti hanno incassato solo 5 gol, nonostante un reparto completamente nuovo e tra i più giovani dell’intero campionato, in cui spicca il giovane albanese. Guadagnata la fiducia di Juric, Kumbulla è sceso in campo 5 volte con un rendimento che adesso gli vale un posto stabile nella top-10 di serie A.
A cura di Mirko Cafaro
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Ha incassato solo cinque gol in sette partite, nonostante una retroguardia nuova in tutti i suoi effettivi e tra le più giovani dell'intero campionato, con due classe '94 (Rrahmani e Gunter), un '91 (Faraoni) e soprattutto la freschezza di Kumbulla nato nel 2000. Un assoluto inedito per una neo-promossa come il Verona che ha sfruttato al meglio un calendario che l'ha messa di fronte a una sola big, la Juventus, se si eccettua il Milan in crisi di quest'avvio, ma capace comunque di portare via i tre punti dal Bentegodi (sia pure con il minimo scarto).

Un andamento che premia il lavoro svolto da Juric, nuovo anche lui sulla panchina dei veneti, che adesso si gode la seconda difesa meno battuta di tutta la serie A, sopravanzata di una lunghezza solo dall'Inter (4) e seguita da Juventus, Lazio e Udinese tutte a quota 6. Risultato a cui contribuisce anche l'ottimo rendimento del portiere Silvestri, pressoché all'esordio da titolare in A dopo le ottime stagioni in Championship a difesa della porta del Leeds United, e ora quinto per rendimento al fantacalcio (prima di lui Handanovic, Olsen, Strakosha e Sirigu).

Davanti a lui, come anticipato, la più bella sorpresa del reparto ha la faccia pulita di Marash Kumbulla, nazionalità albanese ma nativo di Peschiera del Garda, cresciuto nelle giovanili gialloblù e capace di conquistarsi la fiducia di Juric che lo ha già schierato in cinque occasioni su sette. Una partenza lanciata come si evince anche dalle sue cifre: 6,5 di media, 6,8 di fantamedia, un gol, un'ammonizione un'espulsione.  Ruolino di marcia che lo pone stabilmente nella top ten del reparto davanti a gente del calibro di De Vrij, Godin, Izzo, Acerbi e Bonucci.

Il ragazzo si è messo in mostra per struttura fisica – 185 centimetri su un fisico slanciato – abilità nel gioco aereo sui due lati del campo (già un gol alla Sampdoria nell'ultimo turno prima della sosta), capacità in marcatura e visione di gioco che gli permette anche di rilanciare l'azione dalle retrovie. E adesso il futuro è dalla sua, specie se il Verona dovesse continuare a mantenere questa quadratura difensiva che vale già un pezzetto di salvezza.

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