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Vendere Icardi a prezzo di saldo e fare comunque un affare: l’Inter ci è riuscita

Il 13 febbraio 2019 l’Inter si è ritrovata con il suo calciatore più rappresentativo fuori rosa, degradato dal ruolo di capitano, ai margini dello spogliatoio, inevitabilmente sul mercato ed evidentemente svalutato. Un prezioso complemento d’arredo nelle stanze di Appiano Gentile. La cessione di Mauro Icardi per oltre 50 milioni, in piena pandemia, è un affare per il PSG ma anche per i nerazzurri.
A cura di Sergio Chesi
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Per dare un giudizio bisogna sempre guardare le cose dalla giusta prospettiva. E nel caso della storia che ha portato l'Inter alla cessione definitiva di Mauro Icardi al Paris Saint-Germain per 50 milioni più bonus, la giusta prospettiva ci porta indietro fino al 13 febbraio 2019. A quelle 12 parole che sancivano il capolinea di Icardi all'Inter, senza neanche mai nominarlo.

Le azioni di oggi sono il frutto di quanto deciso quel giorno e nelle settimane precedenti, il vero punto di non ritorno per l'ex capitano nerazzurro. Il balletto sul rinnovo, le uscite sibilline a mezzo social, l'ingombrante ruolo di Wanda Nara. Icardi, con la fascia al braccio, ha scavato un solco incolmabile tra sé e il mondo Inter. Spogliatoio compreso. Voltarsi a guardare nella direzione opposta sarebbe stata forse la scelta più comoda. Sicuramente la più deleteria.

Il 13 febbraio 2019 l'Inter si è ritrovata con il suo calciatore più rappresentativo fuori rosa, degradato dal ruolo di capitano, messo ai margini del gruppo, inevitabilmente sul mercato ed evidentemente svalutato – rispetto ai 90-100 milioni stimati come prezzo di mercato – per il modo in cui si è arrivati all'epilogo. Di colpo Icardi è diventato un prezioso complemento d'arredo nelle stanze di Appiano Gentile.

In quelle circostanze è parso da subito evidente il rischio a cui si è dovuta esporre l'Inter: farsi dettare le condizioni della cessione da chiunque avesse voluto Icardi, magari con il placet del giocatore già in tasca. L'unica strategia possibile, in casi come questo, è limitare i danni. E l'Inter ci è riuscita.

Marotta ha atteso pazientemente, senza che l'ansia salisse, gli ultimi giorni di mercato della scorsa sessione estiva per preparare l'uscita definitiva di Maurito. Non ha mai aperto davvero alla possibilità di cederlo alla Juventus, fiducioso che si sarebbe presentata l'opportunità giusta. E con il PSG ha instaurato un dialogo cordiale, tale da riuscire a trovare – anche se leggermente al ribasso rispetto al riscatto concordato – un'intesa in piena pandemia da oltre 50 milioni, quasi tutti di plusvalenza.

Dal punto di vista dei francesi, un prezzo conveniente, per non dire ottimo. Forse anche sottostimato per un centravanti da un gol ogni 132 minuti in carriera che nel suo mestiere – fare gol – non si discute. Ma l'affare del PSG, visto come si erano messe le cose il 19 febbraio 2019, oggi è anche l'affare dell'Inter.

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Giornalista sportivo, caporedattore di Fanpage.it con delega all'area Sport. Tra le esperienze precedenti, ho ricoperto il ruolo da direttore di Goal.com, network di informazione calcistica del gruppo DAZN.
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