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Vecino vuota il sacco, a Inzaghi fischiano le orecchie: “All’Inter promesse non mantenute”

Matias Vecino si è preso la scena nella prima uscita in Europa League con la Lazio e ha lanciato una stoccata durissima nei confronti dell’Inter e, soprattutto, di Simone Inzaghi.
A cura di Vito Lamorte
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Matias Vecino ha vissuto una notte da protagonista nell'esordio in Europa League con la Lazio e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della sua ex squadra. Il centrocampista uruguaiano ha trascinato i biancocelesti di Maurizio Sarri con una doppietta nella prima gara del girone F contro il Feyenoord e ha mostrato quali possono essere le sue qualità nell'idea di calcio del suo allenatore.

L'ex Inter nel post partita ai microfoni di Sky Sport ha analizzato il suo stato di forma e le ultime complicate stagioni trascorse a Milano: "Cosa è mancato nei due anni all’Inter? Nell’ultimo anno di Conte sono stato fuori 7-8 mesi, quando rientri è normale che ti manca un po' tutto. Ero in una squadra che stava lottando per i primi posti e quindi era difficile trovare spazio. L'ho fatto nelle ultime partite, poi sono andato in nazionale per la Copa America. L’ultimo anno sono rimasto per decisione di Inzaghi che mi voleva lì: mi aveva detto che sarei stato un giocatore importante, ma alla fine non è successo niente di tutto questo".

Una stoccata a pieno titolo nei confronti di Simone Inzaghi che, a suo dire, gli aveva promesso un ruolo importante nella sua squadra ma che pian piano lo ha messo ai margini della rosa e per questo motivo è andato via a parametro zero alla fine della scorsa stagione.

Matias è stato eletto giocatore della settimana del primo turno di Europa League battendo la concorrenza di Nguen del Ferencvaros, Marquinhos dell'Arsenal e Willian José al Betis.

Vecino, riferendosi a Sarri, ha parlato anche di concetti come ‘fiducia' e ‘stima' che contano tanto nella scelta di una squadra e nella voglia di rimettersi in discussione dopo qualche anno di difficoltà: "Quando hai la fiducia di un allenatore è tutto più facile, avevo bisogno di ritrovare condizione e ritmo. In questi anni l'ho fatto in nazionale dove ho giocato quasi sempre, purtroppo all'Inter non son riuscito a farlo. Adesso ho tutte le possibilità per farlo: mi sento bene fisicamente e mentalmente e ho tanta fame. Avere un allenatore che mi stima così è molto importante".

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