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Valverde assaltato dal figlio dopo la Champions vinta: “È più difficile marcare lui che Robertson”

Il centrocampista del Real Federico Valverde è stato protagonista di un siparietto post premiazione della finale di Champions con suo figlio sulle spalle.
A cura di Enrico Scoccimarro
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Federico Valverde, oltre che in campo con l'assist per il gol decisivo messo a segno da Vinicius, si è reso protagonista sabato sera nelle interviste post finale di Champions League vinta contro il Liverpool a causa di una battuta sfacciata. Il centrocampista dei blancos stava rispondendo ad alcune domande mentre aveva suo figlio sulle spalle, ma il piccolo Valverde non stava fermo e continuava a cercare di impossessarsi della medaglia di suo padre, lasciando che la star del Real concentrasse su di lui più attenzioni rispetto all'intervista stessa.

Proprio in quel momento, l'intervistatore gli ha chiesto come avesse combattuto contro le incursioni offensive del terzino sinistro dei Reds, Andy Robertson e il classe 98 ha risposto scherzando, riferendosi a suo figlio e non rendendosi conto di come stesse demolendo allo stesso tempo le qualità tecniche del suo avversario: "È peggio questo – dice indicando il figlio agitato sulle sue spalle – che marcare Robertson!"

E così, con estrema difficoltà nel gestire il bimbo, il 23enne nazionale uruguaiano ha anche ammesso che, oltre a fermare Robertson, il suo preziosissimo contributo in attacco per l'assist è nato in realtà dall'intenzione di tirare in porta. Il pallone invece ha poi trafitto la difesa del Liverpool per arrivare sui piedi del compagno brasiliano. "Mi sono avvicinato all'area, ho tirato la palla, ma è finito per essere un passaggio tremendo e Vinicius lo ha fatto sembrare ancor migliore".

Proprio Robertson invece, nel frattempo, ha parlato dei disordini prima della finale, scoppiati all'esterno del Parc de Princes. "È stato davvero un disastro – ha detto lo scozzese – Le persone si facevano prendere dal panico e i lacrimogeni lanciati contro di loro sono stati inaccettabili. È stato orrendo per i nostri fan e anche per tutte le famiglie che l'hanno vissuto. Non è stata una bella esperienza – ha aggiunto – non una bella finale a cui arrivare. La presentazione della finale di Champions League dovrebbe essere una festa, ma non lo è stata".

Andy Robertson e Federico Valverde nella finale di Champions League
Andy Robertson e Federico Valverde nella finale di Champions League

Il terzino ha anche raccontato che ad un suo amico, a cui aveva dato un biglietto, è stato negato l'ingresso allo stadio per il caos: "A uno dei miei amici è stato detto che il ticket fosse falso, ma vi assicuro che non lo era. Un'organizzazione pessima – ha sottolineato accusando la Uefa – Ovviamente la finale non doveva essere qui e i preparativi non sono stati così buoni come forse sarebbero dovuti essere, ma sono sicuro che nei prossimi giorni verrà avviata un'inchiesta".

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