Valdano svela come Ancelotti gli disse di aver risolto una crisi con Kroos: senza dire una parola
Non è una novità che Carlo Ancelotti abbia quel raro carisma dei leader che riescono a risolvere situazioni complicate – dentro e fuori dal campo – con soluzioni semplici e geniali al tempo stesso, ma soprattutto con una calma che ormai al Real Madrid conoscono bene. Carletto è calmo quando le cose si mettono male durante una partita, ma anche nella gestione di alcuni screzi con calciatori importanti. Emblematico il racconto fatto da Jorge Valdano circa la risoluzione di una crisi con un totem come Toni Kroos: tutto a posto senza dire una parola. Probabilmente solo Ancelotti – fresco vincitore dell'ennesima Champions League – poteva riuscirsi.
Il 68enne Valdano, che vinse da protagonista i Mondiali del 1986 al fianco di Maradona, ha vestito la maglia del Real per tre anni, dal 1984 al 1987, tornando poi a Madrid da allenatore nel biennio 1994/96. La sua conoscenza dell'ambiente merengue – con le sue enormi difficoltà e pressioni – rende il racconto ancora più vivido.
Ancelotti incrociò Kroos dopo averlo sostituito
"Ricordo che un giorno Ancelotti aveva tolto Kroos e a Toni non piaceva che lo cambiassero… – racconta l'argentino a ‘El Larguero' – Il giorno dopo ho incontrato Carlo e gli ho chiesto: ‘Con Kroos come hai sistemato?'. E lui: ‘Stamattina ci siamo guardati e lui mi ha fatto una smorfia, io ho risposto con un'altra faccia e non era necessario dire una parola', ha risposto".
"Per imporsi con una smorfia bisogna avere un background storico importantissimo e un ruolino peronale impeccabile. Non servono nemmeno le parole. Il giocatore capisce che non c'è stato alcun senso di ingiustizia nel prendere la decisione, poiché riconosce la nobiltà del leader", conclude Valdano, che come sempre si esprime con una proprietà di linguaggio di livello superiore. Ancelotti può anche farne a meno: se sei un leader, può anche bastare un'espressione del volto, magari usando il suo famoso sopracciglio…