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Utilizzano farmaco contro mal di montagna: due calciatori positivi all’anti-doping

Il Salisburgo ha annunciato che due calciatori in forza alla prima squadra, ovvero Sekou Keita e Mohamed Camara sono risultati positivi ad un controllo anti-doping. Il tutto è avvenuto dopo che i due hanno giocato con la maglia della loro nazionale, quella del Mali, contro la Namibia nello scorso novembre.
A cura di Marco Beltrami
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Il Salisburgo deve fare i conti con una doppia tegola. I campioni d'Austria in una nota ufficiale, hanno comunicato che due giocatori della prima squadra, ovvero Mohamed Camara e Sekou Koita, sono risultati positivi ai test antidoping effettuati dalla Fifa. Il tutto è avvenuto dopo che i due hanno giocato con la maglia della loro nazionale, quella del Mali, contro la Namibia, nello scorso novembre. Entrambi sono risultati positivi ad un farmaco che viene di solito utilizzato per curare il mal di montagna.

Salisburgo, Sekou Keita e Mohamed Camara positivi al doping dopo Namibia-Mali

Sekou Keita e Mohamed Camara positivi ad un controllo antidoping effettuato dal massimo organo calcistico internazionale. In particolare, il giovane attaccante classe 1999 e il centrocampista classe 2000, avrebbero contratto in occasione della partita tra la loro nazionale, il Mali, e la Namibia, un farmaco che viene adoperato di solito, non per migliorare le prestazioni ma per curare il mal di montagna, e dunque il fastidio provocato dall'altura. In particolare, secondo il racconto dei due giocatori, somministrata dai medici della nazionale del Mali prima della gara valevole per le qualificazioni alla prossima Coppa d'Africa.

Cosa succede ora ai due calciatori del Salisburgo

Il Salisburgo, formazione che attualmente occupa il primo posto del campionato austriaco, e che nei sedicesimi di finale di Europa League se la vedrà con il Villarreal, non ha fermato i due calciatori africani, che continueranno ad allenarsi con la squadra. Nel frattempo il club cercherà di vederci chiaro in questa vicenda per cercare, a detta del direttore generale Stephan Reiter, di "ricevere una spiegazione più esaustiva e completa di ciò  che è accaduto in Mali". Lo stesso dirigente ha poi dichiarato: "mi aspetto che il lavoro del personale sia conforme agli standard internazionali, con medici che conoscono le regole".

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