Una voce amica da lontano, Chiellini sulle inchieste Juve: “Ferito per quel che sta accadendo”
Le manovre stipendi. I (presunti) rapporti opachi e gli accordi segreti con altre società. Il possibile intervento della Uefa che, almeno per adesso, resta alla finestra e potrebbe peggiorare la situazione della Juventus escludendola dalle competizioni continentali per club. La tripletta di Angel Di Maria, la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League (dove incontrerà il Friburgo) grazie alla vittoria netta di Nantes, il buon andamento in campionato (senza il -15 i punti sarebbero 47) hanno relegato – per adesso – nel cono d'ombra il lato oscuro delle inchieste e dei processi che attendono il club.
Annullare la sentenza della Corte d'Appello Federale sul caso delle plusvalenze fittizie (decisione arrivata dopo i riscontri della Procura di Torino) è l'obiettivo a cui mira il pool di avvocati che proverà a smontare castello accusatorio e condanna dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni. Ma i fronti aperti dai quali difendersi sono tre, a cominciare proprio dalla questione degli ingaggi relativi al biennio 2019-2020 e 2020-2021, argomento per il quale tremano gli stessi calciatori coinvolti oltre al club.
Il differimento di uno stipendio a un'altra data (anche alla stagione successiva) non è in sé un illecito a patto che sia contabilizzato a bilancio in maniera corretta e soprattutto che eventuali accordi siano formalizzati anche in Lega secondo i regolamenti e la modulistica previsti dalle norme. Ed è questo l'aspetto sul quale ha acceso i riflettori la Procura federale (così come quella di Torino e la Consob, poiché la Juve è quotata in Borsa): in caso di comprovate irregolarità, oltre all'ipotesi di falso in bilancio (che avrebbe conseguenze penali) l'illecito sportivo comporterebbe sanzioni ulteriori, pesanti e inevitabili per i bianconeri.
Nel primo filone, come dedotto dagli inquirenti valutando le prove raccolte e ascoltando le deposizioni degli stessi giocatori (De Sciglio e de Ligt fornirono anche uno screenshot della chat su whatsapp), venne siglato un accordo collettivo con l'ex capitano, Giorgio Chiellini, che fece da tramite con i vertici della società (pur non avendo mai dato conferme dinanzi agli inquirenti). Nel secondo filone, invece, furono stipulate intese singolarmente. In buona sostanza, nell'uno e nell'altro caso i calciatori non avrebbero perso nulla perché ciò a cui rinunciavano formalmente, "ufficiosamente" lo avrebbero intascato in un secondo momento: a garanzia di ciò erano stati firmati documenti (le cosiddette "side letter") che rassicuravano i tesserati sulla corresponsione dei soldi.
Intervistato a The Athletic, l'ex difensore e capitano della Juve ha parlato di quello che sta accadendo alla società fuori dal campo e del momento storico che il club sta attraversando: "Per me è molto doloroso, mi sento triste e ferito per quello che sta succedendo – ha ammesso Chiellini -. È una situazione difficile per tutti coloro che amano la Juve e in questo momento è anche difficile stare lontano da Torino. I tifosi devono avere pazienza, la società sta lottando per tutti".
Il -15 è stato una mazzata tremenda, potrebbe non essere l'unica a giudicare dall'aria che tira. Il tecnico, Allegri, si sforza di tenere la barra a dritta e la squadra concentrata solo sulle cose di campo. Ribadisce che si considera a 47 punti in classifica (quanto raccolto senza la penalizzazione) e resta in posizione di attesa. Da lontano Chiellini riflette alla stessa maniera. "In campo è giusto ragionare partita dopo partita e poi vedremo a fine stagione cosa accade – ha aggiunto -. Non sappiamo cosa può succedere in tribunale, potrebbero esserci notizie buone o cattive".