Una talpa nello spogliatoio della Spagna spifferò la formazione anti Italia a Euro 2021: fu per vendetta
Oggi Luis Enrique e Fabian Ruiz sono nella stessa squadra, il Paris Saint–Germain, e sembrano aver finalmente regolato quei vecchi conti del passato mai confermati ufficialmente e legati – secondo alcune ricostruzioni – a quanto accadde durante gli Europei 2021. L'allora commissario tecnico delle Spagna era ossessionato da un sospetto: nello spogliatoio delle Furie Rosse c'era uno spione, la cosiddetta "talpa" che aveva fatto filtrare notizie importanti relativi alla selezione e alle scelte dell'allenatore.
Una soffiata fatta alla stampa aveva di fatto annunciato la formazione titolare che avrebbe affrontato l'Italia di Roberto Mancini in semifinale. E Lucho (il soprannome del ct) la prese malissimo perché riconobbe in quelle anticipazioni giornalistiche valutazioni, "sorprese", riflessioni che solo lui e il suo staff (oltre ai calciatori) potevano conoscere. Qualcuno aveva parlato ed era convinto anche di aver individuato chi fosse il traditore: Fabian Ruiz, l'ex centrocampista del Napoli. Tant'è che, appena un anno dopo il trofeo continentale, il centrocampista restò fuori dalla rosa dei convocati per il Mondiale invernale di Qatar 2022.
Perché Luis Enrique era certo che fosse l'ex Betis il responsabile di quelle delazioni sgradite? Indagò personalmente sulla vicenda (ne ha parlato Relevo, giornali sportivo spagnolo, che ha svelato dettagli di quel retroscena poco noto) perché non credeva alla casualità, non poteva lasciar passare sotto gamba quel fatto e l'autore di quella confidenza andava non solo individuato ma anche punito. Incaricò anche persone fidate del suo staff perché raccogliessero ogni indizio, parola, traccia che gli permettesse si sbugiardare il giocatore sleale. Tratte le dovute conclusioni, fu certo che il responsabile era Fabian Ruiz.
Il ragionamento di Luis Enrique partiva da una supposizione in particolare: aveva ipotizzato che quel gesto era stato compiuto per consumare una sorta di vendetta nei suoi confronti. Il motivo? Non aver digerito di essere sempre rimasto fuori dalla squadra titolare tanto nella fase a gironi degli Europei quanto negli incontri a eliminazione diretta: era capitato contro la Croazia e la Svizzera (match a cui fece solo da spettatore).
Poiché forse intuì che non sarebbe stato schierato nell'undici iniziale nemmeno contro la Nazionale azzurra, il ct ritenne che fosse lui la talpa. Anche queste supposizioni appartengono al novero degli spifferi di corridoio. A pesare sul risultato del campo (1-1, poi 4-2 per l'Italia ai rigori) furono gli errori dal dischetto e lo stato di grazia del portiere, Donnarumma, che portarono la selezione tricolore in finale.