Liga, una partita al giorno per 35 giorni: il calendario dei sogni può diventare realtà
Almeno una partita al giorno per 35 giorni fino al termine dei campionati di Prima e Seconda divisione. La Spagna non ha ancora ufficializzato quando e se sarà possibile tornare in campo per concludere la stagione ma il numero uno della Liga, Javier Tebas, ha individuato il 12 giugno quale data da cerchiare in rosso sul calendario. Più o meno lo stesso periodo di tempo previsto dall'Italia perché si rialzi il sipario sulla Serie A e (forse) sulla Serie B. Opzioni e nulla più per adesso, nell'attesa che maturino le condizioni di necessarie per il nuovo fischio d'inizio.
Liga: ripresa il 12 giugno col derby andaluso
Tra un mese in campo. Nessuno – anche nel torneo iberico – può metterci la mano sul fuoco però c'è un obiettivo ambizioso e affascinante al tempo stesso considerate le parti in causa: fare in modo che la prima sfida dopo il lungo periodo di inattività (a causa dell'emergenza sanitaria per la diffusione dei contagi da coronavirus) sia il derby andaluso tra Siviglia e Betis, match sulla carta in programma il 12 giugno alle ore 21.00. Una delle "stracittadine" più emozionanti al mondo per la passione dei tifosi e per la tradizione del calcio iberico. L'obiettivo è archiviare questo campionato entro la fine di luglio, così da lasciare spazio – come previsto dalla Uefa – a Champions ed Europa League.
Ma si attende il via libera definitivo del Governo
Non saranno i vertici del calcio spagnolo a decidere, tutto dipenderà dall'evoluzione della pandemia e dalle prescrizioni del Governo. Tebas evita così di spingersi un po' troppo oltre nel dispensare fiducia e resta ancorato a una considerazione che è molto simile a quella a cui fa riferimento anche l'Italia: da un lato le deduzioni della commissione sanitaria incaricata di fissare il protocollo, dall'altro la determinazione del Governo.
Mi farebbe piacere che la Liga potesse riprendere il 12 giugno – ha ammesso il numero uno della Liga – ma questa è una cosa che non dipende solo da noi. Aspettiamo di capire cosa ci diranno le autorità sanitarie, faremo ciò che il Governo stabilirà anche per noi.