Una foto scatena l’Argentina: “Maradona era a Wembley per la Finalissima, nascosto nel pubblico”
"La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto", recita l'incipit di una famosa poesia spesso attribuita a Sant'Agostino ma in realtà scritta dal teologo britannico Henry Scott Holland all'inizio del secolo scorso. Sentire vicina una persona che non c'è più è quello che la rende ancora viva nei nostri ricordi: a volte capita di sentire una voce che assomigli alla sua, di scorgere un profilo tra la folla che giureresti essere proprio il suo. È esattamente quello che è accaduto nelle ultime ore in Argentina, con la differenza che un intero Paese si è fatto trascinare dalla voglia matta e disperata di rivedere in vita un proprio amatissimo figlio: Diego Armando Maradona.
Tutto è nato da uno scatto pubblicato sul proprio profilo Twitter da Sara Aribó, una fotografa professionista che mercoledì scorso si trovava a Wembley per seguire la Finalissima tra Italia e Argentina, vinta da Messi e compagni col punteggio di 3-0. Nella foto in bianco e nero c'è proprio Leo Messi in primo piano – fuori fuoco – e dietro di lui nitidamente distinguibili i tifosi dell'Albiceleste sugli spalti dello stadio londinese. In particolare sulla destra c'è una donna che esulta con le braccia alzate ed è lei il motivo per cui la fotografa ha postato il suo scatto, vuole ritrovarla: "Ho fatto questa foto alla Finalissima a Wembley e mi piacerebbe trovare la ragazza con le braccia alzate, ci riusciamo?".
Tuttavia le foto – quando sono potenti e spettacolari come questa – spesso prendono vita propria, incamminandosi lungo percorsi che solo l'animo umano può ritenere praticabili. Visioni, illusioni, speranze. E dunque nessuno ha risposto alla domanda di Sara, ma il cuore di qualcuno è trasalito quando il suo sguardo ha notato una presenza alla sinistra della sagoma di Messi. Un tifoso l'ha evidenziata su Twitter, aggiungendo: "Non dirò quello che vedo. Lo vedi tu stesso. Io scelgo solo di credere".
In mezzo alla folla che guardava la partita, c'era una sola persona che aveva lo sguardo basso, quasi che non volesse farsi notare. Un uomo nascosto sotto un berretto con la visiera, con la barba di qualche giorno. Si vede davvero poco, ma quel poco ha scatenato la fantasia e l'amore mai sopito di un popolo, il sogno e la commozione per un lutto mai elaborato. Ed allora la voce si è sparsa ovunque, portata in giro dai social e dai sospiri del vento: "Il Diez è vivo, Diego era a Wembley, non poteva non seguire la sua Argentina". La frase "elijo creer", scelgo di credere, è diventata virale assieme alla foto, in un fenomeno di massa che colloca Maradona nell'Olimpo delle stelle più grandi che nella leggenda popolare sarebbero ancora vive, nascoste in qualche parte del mondo: da John Lennon a Marilyn Monroe, da Elvis Presley a Bruce Lee.
No, Diego Armando Maradona non era a Wembley, la sua vita terrena è finita tragicamente il 25 novembre di due anni fa. Così come a maggio non era sugli spalti ad assistere alla finale della Copa de la Liga Profesional a Cordoba tra il Boca e il Tigre: anche in quel caso era stata diffusa la foto di un tifoso, stavolta in primo piano, somigliantissimo all'ex capitano del Napoli, dal berretto e gli occhiali all'orecchino. Diego non c'è più, ma vive. Tutti i giorni, ovunque. "Il filo non è spezzato. Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?". Per nessun motivo al mondo: chi ama non dimentica.