Un intero programma TV su Haaland e Mbappé, Ronaldo la prende male: “Mi ha mandato un Whatsapp”
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Rio Ferdinand sente il telefono vibrare. Lo tiene in tasca ed è acceso nonostante sia ospite in diretta negli studi dell'emittente BT Sport. È la notifica di WhatsApp che gli segnala un messaggio in arrivo. Prende lo smatphone, dà una sbirciata al display e fa una smorfia sorniona, a metà tra un sorrido beffardo e di amorevole comprensione. Il tema della trasmissione scivola via sulla prossima diarchia di campioni destinati a dominare la scena del calcio internazionale.
Il presente, ovvero Cristiano Ronaldo vs Lionel Messi, è già passato. Non è un gioco di parole ma il modo migliore per raccontare la fine di un'era e una transizione accelerata dagli eventi. Dietro le quinte c'è una generazione che preme e reclama nuovi copioni da recitare, attira su di sé l'attenzione dei riflettori. Un intero programma dedicato a Erling Haaland (21 anni), che ha fatto irruzione sulla scena a suon di gol, e all'enfant prodige Kylian Mbappé (22 anni), disegna nuovi scenari in attesa dei risultati del campo. Andò in onda in occasione della fase a eliminazione diretta della Champions League della scorsa stagione e oggi Ferdinand ricorda – come menzionato dal tabloid The Indipendent – quell'episodio e le parole che CR7 gli scrisse.
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Il campione portoghese non si dilungò molto ma con la sua reazione lasciò trasparire il fastidio provato nei confronti di quel servizio che aveva messo da parte lui e l'argentino, completamente oscurati dai due ragazzi. Il norvegese e il francese, bravi ma non ancora stelle alla sua/loro altezza. La macchina da gol e la fantasia. La potenza e il talento. "Non è finita", il testo dell'ex Real Madrid. Breve ma carico di significato. Ecco perché sia lui sia l'ex blaugrana, al netto delle difficoltà finanziarie di Juventus e Barcellona che spiegano una parte della vicenda personale, hanno deciso di chiudere e ricominciare altrove sia pure con emozioni differenti.
Ronaldo non ha avuto remore nell'abbandonare i bianconeri: li ha mollati e ha scelto di andare altrove, era addirittura convinto che avrebbe indossato la maglia del Manchester City poi la telefonata di Sir Alex Ferguson e le incertezze dei Citizens hanno cambiato il corso di una trattativa che sembrava fatta. CR7 aveva già cancellato la sua esperienza in Serie A e a Torino: dopo 3 anni aveva capito che non avrebbe mai potuto offrirgli ribalta e livello di competitività che ritiene più giusti per la sua grandezza; se Messi s'era trasferito al Psg per vincere, lui avrebbe dovuto fare altrettanto; aveva capito che, se voleva un'ultima opportunità per congedarsi sollevando al cielo un'altra Champions, doveva lasciare la ‘vecchia signora'. E lo ha fatto come si fa quando il giorno dopo aver preso una bella sbronza in discoteca ti svegli e ti accorgi che la persona accanto a te è un perfetto estraneo. Prendi la roba e vai via.
La riflessione di Ferdinand – che in occasione della gara con lo Young Boys aveva censurato l'ego del calciatore/allenatore – conferma questa impressione sulla scelta fatta. "È più rivolta a loro stessi. Non credo che a loro importi molto di Haaland e Mbappé – ha aggiunto l'ex difensore dei Red Devils – perché sono concentrati ancora sulle possibilità personali di successo. Juventus e Barcellona non erano squadre in grado di soddisfare la loro ambizione di conquistare la Champions. E hanno deciso di giocare in club con un potenziale maggiore come Manchester United e Paris Saint-Germain". Non è finita. Non adesso, non ancora.