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“Un grande uomo e una storia indimenticabile”: l’Inter ricorda Gino Strada, grande tifoso nerazzurro

L’Inter ha ricordato sui social Gino Strada, grande tifoso nerazzurro scomparso nelle scorse ore. Il fondatore di Emergency amava frequentare San Siro quando non era impegnato nelle sue missioni ed era un grande amico dell’ex presidente Massimo Moratti. Numerose le iniziative del club meneghino a favore della sua ONG.
A cura di Vito Lamorte
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Con la morte di Gino Strada se ne va uno degli uomini che negli ultimi anni aveva cercato di rendere il mondo un posto migliore. Il fondatore di Emergency è scomparso oggi all'età di 73 anni e a confermarlo è stata la sua famiglia. Il medico di Sesto San Giovanni, secondo quanto riportato da diversi media nelle ultime ore, soffriva di problemi di cuore. Una grave perdita per l'Italia e per Milano, dove ha operato all'inizio del suo percorso medico. Strada, che viene ricordato soprattutto per la sua opera in aiuto dei paesi più poveri, è stato anche un appassionato di sport ed era un grande tifoso dell'Inter. Poco dopo la notizia della sua morte il club nerazzurro ha voluto ricordare così il fondatore di Emergency: "Il club piange GinoStrada, grande uomo, la sua storia e il suo impegno restano indimenticabili per chiunque. Grazie di tutto".

Il medico milanese era grande amico dell'ex presidente, Massimo Moratti, e amava frequentare San Siro quando non era impegnato in missioni molto più importanti. Innumerevoli le iniziative promosse dal club nerazzurro a favore di Emergency: dalle multe ai giocatori devolute ai progetti dell’associazione alle raccolte fondi in collaborazione con gli Inter club fino alle iniziative con gli Inter Campus e alla foto a pagamento (5 euro) con la Champions per sostenere un progetto in Congo.

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Il medico, filantropo e attivista milanese in occasione della stesura del suo libro "Buskashì. Viaggio dentro la guerra", pubblicato nel 2002 per raccontare il viaggio in Afghanistan con la delegazione di Emergency dopo lo scoppio della guerra, utilizzò il termine "buskashì" nel titolo come metafora di quanto aveva visto. Si tratta dello sport nazionale del paese asiatico, che vuole dire "acchiappa la pecora": coloro che partecipano sono divisi in due squadre e devono contendersi la carcassa di un capo di bestiame, che è solitamente una capra. Al termine della gara risulterà vincitore lo schieramento in possesso della carcassa dell'animale. Questo fa capire come Gino Strada anche attraverso lo sport, o con le metafore sportive, aveva cercato di lavorare per portare a termine la sua missione: rendere il mondo un posto migliore.

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