Un gol di Kean basta e avanza per battere il Verona, la Juventus vede la zona Champions
Un gol di Kean basta e avanza per battere il Verona (1-0). La Juve lo prende e lo mette in cassaforte, vale oro e alimenta la convinzione che la rimonta clamorosa in classifica è possibile. Che, al netto di quel che deciderà il Collegio di Garanzia del Coni il 19 aprile, sul campo la squadra di Allegri può farsi largo in mezzo al mucchio che là davanti sgomita per stare tra le prime quattro. Che UNITI si vince (nonostante il senso smorzato da una coreografia non perfetta). Che con l'Inter in difficoltà e indietro tutta l'occasione è troppo ghiotta per lasciarla sfuggire dalle mani.
Eppure avere ragione degli scaligeri non è stato semplice. Nemmeno quando, con un gol avanti, la Juve ha la possibilità di gestire meglio l'incontro ma si abbassa troppo e rischia qualcosa (ma ci pensa Szczesny).
Verona ben messo in campo e non per fare (solo) le barricate. Juventus che a un certo punto dell'incontro si ritrova col 73.5% di possesso palla ma non riesce a finalizzare le azioni offensive proposte. La sintesi della partita dello Stadium è in buona sostanza questa per larghi tratti del match.
Il copione è scritto ma qualcosa va storto e molto del merito è dell'Hellas che risucchia Kean in un imbuto, mette il bavaglio a Milik (che spicca molto più per il colore delle scarpette), gioca con intensità e disciplina, tiene i ranghi serrati ma non se ne sta nel guscio. Anzi, gli scaligeri prendono coraggio e in fase offensiva qualche spavento Szczesny lo fanno prendere: dice no a Duda e trema quando vede scivolare di poco a lato la conclusione di Depaoli.
Allegri ha già tolto la giacca, quel che vede non gli piace. Barrenechea saggia sulla propria pelle cosa vuol dire giocare in Serie A: s'impegna e non ingrana. Nelle ripresa il tecnico lo toglierà per inserire Miretti e la scelta si rivelerà preziosa perché sarà quest'ultimo a mettere lo zampino nell'azione del vantaggio di Kean. Non ci sono i big Vlahovic, Di Maria, lo stesso Kostic: in settimana c'è la semifinale di andata di Coppa Italia con l'Inter e serve risparmiare energie. Ci sarà spazio per loro un più in là nel corso del match.
La Juve ne risente ma poco alla volta guadagna terreno e prende il dominio dell'incontro. Ci prova prima Bremer di testa e poi è Cuadrado dalla distanza a chiarire che il vento sta cambiando. Danilo su calcio di punizione colpisce il palo. Bisogna attendere il secondo tempo perché l'inerzia si sblocchi e il muro di gomma del Verona ceda in un punto.
Succede nella fase cruciale della seconda frazione: a far saltare la tattica dell'Hellas è la percussione di Miretti che innesca Locatelli e consegna a Kean l'opportunità di far dimenticare la folle reazione con Mancini che gli è costata due giornate di squalifica: controllo perfetto davanti a Montipò e conclusione imparabile. Lascia il segno come all'andata.
Tutto molto bello, peccato prenda un giallo fatale che gli impedirà di essere presente contro la Lazio. Va bene anche così, la vittoria porta i bianconeri a -4 (nell'attesa che domani giochino le altre squadre) dalla zona Champions o a +7 sulla Lazio, secondo la classifica che la Juve ha in testa e le sentenze possono modificare, nel bene o nel male.