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Un gigantesco ratto impiccato appare allo stadio: è la vendetta dei tifosi contro il “traditore”

Striscione becero, accoglienza infernale e minacce di morte. Geir Bakke ha ricevuto un’accoglienza da incubo da parte dei suoi ex tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Insulti, minacce e uno striscione pesantissimo che ha fatto purtroppo il giro del mondo. È quello che ha dovuto subire nella giornata forse professionalmente più dura della sua carriera Geir Bakke. L'allenatore norvegese probabilmente si aspettava di ricevere un'accoglienza particolare a Lillestrom, ma non pensava che i tifosi gialloneri si sarebbero spinti fino a tanto.

La cornice è stata quella del confronto tra il Lillestrom e il Valerenga. Una partita, quella valida per il massimo campionato norvegese, contraddistinta da un'accesa rivalità tra le due tifoserie. In pochi per questo avrebbero mai potuto pensare che Geir Bakke la scorsa estate lasciasse proprio il Lillestrom dopo 3 stagioni, per sedersi sulla panchina degli acerrimi avversari. E il pubblico di fede giallonera non aspettava altro per vendicarsi del "tradimento".

Sugli spalti, proprio sopra l'ingresso che porta al tunnel degli spogliatoi, è stato esposto uno striscione a dir poco duro contro Bakke. Nello stesso si vede un gigantesco ratto impiccato, con un sacco di soldi nella zampa anteriore destra. Sulla fronte poi una scritta emblematica "Giuda", in riferimento proprio alla clamorosa decisione di Bakke. Ma non è finita qui perché poco dopo, è stato esposto un altro striscione con la frase: "I soldi di Troim possono solo comprare topi sleali". Tutto qui? Assolutamente no, visto che sono arrivati cori anche minacciosi: "Dopo la partita morirai!".

Alla fine come se non bastasse per Bakke la sua ex squadra si è imposta 2-0 complicando ulteriormente la posizione del Valerenga che naviga nelle zone basse della classifica. Al Dagbladet dopo il fischio finale l'allenatore comunque provato ha cercato di dribblare le domande: "Lo striscione? Non ci penso e non mi interessa. Tutto è andato ‘alla perfezione' (in merito al ritorno a Lillestrom, non certo al risultato'". In merito poi alle minacce di morte, Bakke si è mostrato pragmatico: "Non ne ho idea. Non le ho sentite. Immagino che non morirò. Almeno adesso sono qui".

Dal Lillestrom hanno provato a minimizzare sostenendo che il tecnico dovrebbe assumersi la responsabilità delle sue scelte e sopportare tutto. Gabrielsen ha dichiarato: "Non capisco il problema con lo striscione. Sono 90 minuti di odio calcistico. Deve essere legale, altrimenti possiamo rovinare tutto. Ora è uscito di qui in pace e con calma, ora è finita".

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Una fonte della polizia ha poi chiarito che la situazione è totalmente sotto controllo: "Non siamo preoccupati per la vita di Geir Bakke, questo era previsto. Le informazioni che abbiamo ottenuto in anticipo erano che ci si aspettava che ci sarebbero state parolacce e che ci sarebbe stata una reazione al cambio di squadre. Abbiamo un discreto controllo su tutto ciò".

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