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Un gigante dai piedi d’argilla: la sera in cui il Real Madrid ha sbagliato tutto

La squadra che ha vinto più Champions League di tutti perde in casa contro quella che non si era mai qualificata alla fase ai gironi. Carlo Ancelotti chiama in causa la sfortuna e i dettagli che hanno fatto la differenza. La stampa spagnola non gli perdona i quattro cambi fatti nello stesso momento dopo il pareggio di Benzema. Dove finiscono gli errori sotto porta del Real, arrivano i guantoni del portiere dello Sheriff Athanasiadīs. In casa blancos si interrogano: solo porta stregata o la spia di un approccio sbagliato alla partita?
A cura di Andrea Lucia
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Non è stata una sconfitta come tutte le altre. E non perchè è avvenuta nella competizione preferita dal Real Madrid, quella Champions League vinta 13 volte, più di qualsiasi altra squadra europea. Le merengues di Carlo Ancelotti si sono dovuti inchinare di fronte alla cenerentola del torneo, che addirittura non si era mai qualificata alla fase a gironi. Le ragioni di questo ko inaspettato si possono imputare all'approccio dei padroni di casa, così convinti di ottenere la vittoria da sottovalutare l'avversario. O, come dice il tecnico italiano a fine gara, solamente alla sfortuna. "Siamo stati sfortunati. Tutto è andato per il verso sbagliato e niente è andato per il verso giusto. A volte si può dire che la squadra ha giocato male e merita di perdere. Cerco di essere obiettivo nel valutare la partita e si può dire che siamo stati sfortunati".

Le statistiche della partita non lasciano spazio ad interpretazione: 70% di possesso palla contro il 30% dei moldavi, 30 tiri verso la porta, di cui 10 nello specchio, e una manovra offensiva costante nei pressi dell'area di rigore avversaria. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Lo sa bene anche Ancelotti: "Più che preoccupati, siamo tristi. Abbiamo perso a causa dei dettagli. I piccoli dettagli ci sono costati la partita, un contropiede e un gol in cui non eravamo preparati e una rimessa laterale in cui la squadra poteva fare meglio. Abbiamo messo pressione, abbiamo tirato in porta tante volte, ma capita che a volte la sfortuna ti condanna".

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La stampa spagnola ha imputato anche all'allenatore italiano di aver stravolto la squadra con quattro cambi al 65′, subito dopo il gol del pareggio firmato da Benzema su rigore. Fuori Nacho, Miguel, Hazard e Casemiro, dentro Modric, Kroos, Jovic e Rodrygo. Questo ha costretto Valverde e Camavinga a giocare come terzini e la squadra ha perso verticalità in attacco e solidità in difesa. La fantasia del croato ex pallone d'oro non è bastata da sola per ribaltare subito la situazione. Intanto non si esaurivano le speranze dello Sheriff Tiraspol, che non ha mai rinunciato ad attaccare ed è stata in grado di sorprendere il Real al primo vero tiro in porta del secondo tempo: la conclusione da sogno di Sebastien Thill.

Gli errori del Real hanno fatto il resto. Basti pensare che il goleador numero uno Benzema ha timbrato solo su calcio da fermo e che Nacho e Militao hanno fallito due tap-in a pochi passi dalla porta, facili facili anche per due difensori come loro. Neppure Vinicius Jr è riuscito a centrare lo specchio della porta con le sue classiche soluzioni a giro. Dove finiscono le occasioni fallite dagli spagnoli, arrivano i meriti del portiere ospite Athanasiadīs, protagonista con alcuni interventi tanto belli quanto decisivi. Nel primo tempo devia in corner la punizione tesa di Benzema e nel secondo si oppone alle conclusioni insidiose di Hazard.

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