Un difensore vede Messi e non capisce più niente, va nel pallone più totale: Leo non ci può credere
Continua l'effetto Messi, anzi l'uragano Messi, sul calcio oltreoceano: nella notte l'Inter Miami ha vinto la sesta partita di fila sulle sei giocate dall'arrivo del fuoriclasse argentino. Il Philadelphia Union è stato distrutto in casa per 4-1 nella semifinale della Leagues Cup – competizione che si sta giocando mentre la Major League Soccer è ferma – e il 36enne di Rosario è stato ancora una volta determinante, segnando la nona rete di questa sua nuova carriera.
Ad ora il tassametro dice – oltre al dato fondamentale delle sei vittorie su sei che significano che sabato prossimo l'Inter Miami giocherà una finale (contro Nashville) per vincere il primo trofeo della sua giovane storia – le seguenti statistiche irreali per Messi: nove gol, un assist, due calci di punizione realizzati, cinque premi di miglior giocatore del match. Philadelphia è una delle migliori squadre della MLS, terza nella Eastern Conference dove invece Miami è ultima (40 punti contro 18), eppure la squadra della Florida è sembrata una corazzata, imponendo subito la legge del più forte.
La formazione allenata dal Tata Martino è passata in vantaggio dopo tre minuti con Josef Martinez, poi ci ha pensato Messi al 20′ a raddoppiare – dopo che aveva preso palla a metà campo – con un sinistro rasoterra dalla distanza precisissimo, che si è insaccato nell'angolino. La conclusione, scoccata da 32 metri, rappresenta un record per il sette volte Pallone d'Oro: si tratta infatti del gol segnato più da lontano nella sua carriera.
Il volto dell'Inter Miami è cambiato come dalla notte al giorno non solo per l'arrivo di Messi, ma anche per il contemporaneo approdo dei suo ex sodali al Barcellona Sergio Busquets e Jordi Alba. Proprio quest'ultimo ha segnato contro Philadelphia il suo primo gol americano, quello del 3-0, mentre Busquets ha proseguito nel suo rendimento elevatissimo, facendo girare la squadra come un orologio. Robe cui negli Stati Uniti erano poco abituati e che influenzano parecchio anche l'approccio degli avversari.
È la famosa sudditanza psicologica, quell'atteggiamento mentale che fa partire svantaggiati in partenza nei confronti di leggende in movimento come Leo Messi. Lo ha sperimentato sulla sua pelle il difensore del Philadelphia Union che su un innocuo cross basso – che era agevolmente nel suo controllo – è andato completamente nel pallone quando ha percepito la presenza di Messi alle sue spalle (comunque lontano qualche metro). Il giocatore è quasi incespicato e ha lasciato la sfera graziosamente nella disponibilità dell'argentino, che – evidentemente incredulo – ha pensato che fosse troppa grazia e dopo aver scartato il portiere si è fatto ribattere da un avversario la conclusione a colpo sicuro da due passi. Eh già, davvero deludente questo Messi…