Un derby in ogni campionato d’Europa e Sudamerica: mai vista una domenica così
Come ogni domenica che si rispetti, anche quella che cade oggi, 24 ottobre, sarà dedicata ai campionati di calcio di tutta Europa e del mondo. Ma stavolta sarà una giornata più speciale di altre. Nei principali paesi d'Europa e del Sudamerica andranno in scena alcune delle partite più sentite dell'anno, derby che hanno fatto epoca e grandi classici attesi tutta la stagione. Inter-Juventus, Barcellona-Real Madrid e Manchester United-Liverpool solo per citarne alcuni. Torneranno a farsi sentire le rivalità più accese, sportive e non solo. Tutte concentrate nell'arco di 24h di passione. Per chi ama il calcio sarà una domenica da ricordare e non basterà neppure avere l'imbarazzo della scelta perché il programma televisivo permette di non perdersi neanche un minuto, dalla mattina alla sera.
St.Pauli-Hansa Rostock (Germania) ore 13:30
Tra quelle in programma è forse la partita meno attesa perché riguarda un campionato minore ma allo stesso tempo è considerata una di quelle più a rischio del panorama calcistico europeo a livello di ordine pubblico. Il St. Pauli non vede la Bundesliga da oltre 10 anni ma è al comando della classifica in Serie B dopo quattro vittorie consecutive e con tre punti di vantaggio sullo Schalke secondo. L'Hansa Rostock non sale di categoria da 13 anni e sta faticando anche in questo avvio di stagione, in cui ha raccolto solo 11 punti in 10 giornate. Non sono rivali né per blasone né per vicinanza geografica, tanto che le due città di appartenenza distano quasi 200 chilometri l'una dall'altra. La politica è il loro terreno di scontro. Il club di Amburgo è dichiaratamente di sinistra ed è famoso per essere uno dei club europei più progressisti, l'Hansa Rostock invece conta una tifoseria apertamente di destra ed è uno dei maggiori covi di neo-nazisti in Germania.
Barcellona-Real Madrid (Spagna) ore 16:15
El Clásico mette di fronte i due club più titolati di Spagna e d'Europa ma la rivalità nasce dalla regione di appartenenza delle due città. Barcellona è da sempre a favore dell'indipendenza della Catalogna, ne rispecchia l’anima in ogni aspetto e rappresenta la forte identità di una larga parte della popolazione ferita ed oppressa per oltre 40 anni di dittatura. Madrid è la capitale, l’identificazione del Regno di Spagna perché si trova nella centralissima regione di Castiglia ed è da sempre vicina al potere, tanto che il Re ha legato per sempre il simbolo della corona al club definendolo "Real". Ecco perché blancos e blaugrana non sono semplici magliette, ma i colori di due bandiere, due visioni del mondo agli antipodi. Entrambe stanno vivendo un momento non facile, sono divise da soli due punti in classifica e la notizia è che nessuna delle due è in testa alla Liga dopo 9 giornate. Non è un caso che sarà il primo Clásico senza né Messi né Cristiano Ronaldo…
Ajax-PSV (Olanda) ore 16:45
Il derby definito De Topper rappresenta una delle principali rivalità calcistiche dei Paesi Bassi, il duello tra i due club olandesi più titolati, il confronto tra due diverse scuole di pensiero. Più concreta e difensiva quella di Eindhoven, votata al gioco offensivo e più tecnica quella di Amsterdam. Il PSV compra e sul mercato è sempre protagonista, l'Ajax coltiva i propri giovani grazie ad un settore giovanile che fa invidia a tutta Europa. Nessuna delle due è mai retrocessa in Serie B. Dopo 9 giornate i lancieri comandano la classifica con un punto di vantaggio sui contadini, la terza è lontana e l'Eredivisie è già diventata una contesa che riguarda solo due squadre. In ballo c'è la superiorità sportiva e un pezzo di scudetto.
Manchester United-Liverpool (Inghilterra) ore 17:30
In un Paese che vive di football le due città più importanti del nord ovest della Gran Bretagna non potevano che diventare acerrime nemiche. Divise da appena 60 chilometri, li unisce il Manchester Ship Canal, il più grande canale del mondo fiore all'occhiello di una città tipicamente industriale e inviso alla popolazione di Liverpool che ha sempre fatto dei Beatles il proprio vanto. Le due squadre più titolate d’Inghilterra condividono tanti trofei e perfino gli stessi colori sociali. Quando Reds e Red Devils si incontrano nello stesso rettangolo verde, che sia il teatro dei sogni Old Trafford o lo storico Anfield Road, per tutti è il North West Derby. Mai come quest'anno i due club sono in lizza per lo scettro della Premier League e lo scontro diretto promette scintille.
Zenit San Pietroburgo-Spartak Mosca (Russia) ore 18
La rivalità più accanita si sviluppa negli anni '90 dopo il crollo dell’URSS, salvo poi attenuarsi negli ultimi anni. I russi di San Pietroburgo hanno vinto gli ultimi tre campionati e sono in testa anche in questo nonostante le ultime due sconfitte consecutive, i moscoviti sono lontani dal vertice ma in piena corsa per i posti europei. Spettatrici interessate alla sfida anche le squadre italiane: la Juventus e lo Zenit sono nello stesso girone di Champions League, lo Spartak Mosca è stata inserito insieme al Napoli nel gruppo C di Europa League.
Roma-Napoli (Italia) ore 18
Erano animate da un gemellaggio durato per tanto tempo, particolarmente forte negli anni ’70 e ’80, quelli della Roma di Falcao e del Napoli di Maradona. Quando giallorossi e partenopei si incontravano il clima era di festa, tanto da ribattezzare la sfida il "derby del Sole". Dal gesto dell'ombrello di Bagni sotto la curva dei romanisti nel 1987 al più recente episodio della morte di un tifoso napoletano proprio nella capitale durante la finale di Coppa Italia del 2014: sono state tante le ragioni che hanno messo fine all'idillio sportivo, tanto che da tempo le trasferte in occasione della gara sono vietate alle rispettive tifoserie. La tensione sarà comunque alle stelle, complice il ritorno a Roma di Spalletti da avversario e il Napoli lanciatissimo in testa alla classifica dopo 8 vittorie consecutive nelle prime 8.
Olympiakos-PAOK Salonicco (Grecia) ore 19:30
Negli ultimi 10 anni l’Olympiakos ha vinto il campionato 8 volte e solamente il PAOK, nel 2019, ne ha interrotto la striscia vincente tornando a primeggiare in Grecia 34 anni dopo l'ultima volta. Basterebbe questo per capire quanto conta una sfida del genere. A questo, però, si aggiunga che entrambe sono al vertice della classifica ad un punto di distanza l'uno dall'altra e personalità influenti dei rispettivi proprietari, che controllano un canale televisivo e i cui attriti hanno coinvolto automaticamente anche le rispettive tifoserie. Evangelos Marinakis è proprietario dell’Olympiakos e gestisce la più grande flotta di navi cisterna al mondo e non solo quella. Fu lui ad accusare il suo rivale di essere il proprietario occulto di un'altra squadra greca, pratica vietata dalla FIFA. Il PAOK è sotto il controllo dell'oligarca russo di origini greche Ivan Savvidis, tra i principali imprenditori nel settore del tabacco e secondo l’intelligence statunitense affarista in Grecia per conto del governo del Cremlino. Fu lui a fare irruzione in campo con una pistola nella fondina dopo un gol annullato alla sua squadra.
Olympique Marsiglia-Paris Saint Germain (Francia) ore 20:45
Perché viene chiamato Le Classique si fa presto a capirlo: sono le due squadre più titolate e tifate di Francia, nonché le uniche ad aver vinto una competizione europea. Nord contro sud, la capitale snob sede del potere economico e politico incontra la città multietnica che affaccia sul Mediterraneo. Le sole tre ore di treno veloce che le collegano alimenta gli istinti bollenti delle due tifoserie. I marsigliesi ancora rivendicano quella Champions League vinta contro il Milan nel 1993, i tifosi parigini rispondono con i miliardi degli emiri del Qatar. Da anni, salvo rare eccezioni, il PSG è padrone della Ligue 1 e mai come in quest'annata la lotta al vertice del campionato può finire con largo anticipo. Basti pensare che l'unica seria contendente è proprio il Marsiglia, lontana già 10 punti dal primo posto.
Inter-Juventus (Italia) ore 20:45
Se in Italia si vive di calcio, il derby d'Italia non può che essere la partita dell'anno. Dalla ferita ancora aperta del 5 maggio 2002 all'onta di Calciopoli, bianconeri e nerazzurri sono sempre stati gli antagonisti per antonomasia. Non è un caso che per entrambi i club la sfida più sentita non è quella con i rivali cittadini, Milan e Torino. È stata proprio l'Inter, l'anno scorso, a scucire lo scudetto alla Juventus dopo la serie infinita di successi. A San Siro i campioni d'Italia saranno i padroni di casa ma la Vecchia Signora viene da 6 vittorie consecutive tra campionato e coppa e punta a ristabilire le gerarchie.
Huracán-San Lorenzo (Argentina) ore 23
Buenos Aires è un po' come Londra, una città piena di squadre all’interno dei propri confini. Tra i derby più prestigiosi c'è sicuramente quello tra due club nati a soli otto mesi di distanza e a pochi chilometri l’uno dall’altro. È un Clásico de barrio, ossia di quartiere, quello tra Huracán e San Lorenzo. Globo contro Ciclon. Globo vuol dire mongolfiera, la stessa che nel 1909 il primo presidente usò per partire da Buenos Aires attraversando i cieli di tre repubbliche. Ciclon, per sottolineare che il ciclone è più forte e potente di un uragano. Que se pinche el Globo, "Che si buchi la mongolfiera", è uno dei tormentoni della squadra per cui fa il tifo anche Papa Francesco. Il sacro sfida il profano, visto che per ben due volte gli scontri tra queste due tifoserie costarono la vita a un tifoso, sempre dell'Huracán.
Fluminense-Flamengo (Brasile) ore 24
La rivalità più sentita di tutto il Brasile si racchiude in un nomignolo simpatico: Flu-Fla, come venne ribattezzato il derby di Rio de Janeiro dallo storico giornalista Mário Filho, l’uomo al quale è stato intitolato il Maracanã, ancora oggi la casa delle due squadre. Una rivalità che comincia ancora prima della nascita dei due club. Come la storia di Milan e Inter, il Flamengo nasce da un gruppo di giocatori insoddisfatti della Fluminense che decisero di fondare una nuova società. La differenza fu subito anche di tipo sociale, con la ricca costa di Copacabana e il sud della città quasi esclusivamente a fede Fluminense, mentre il Flamengo divenne la squadra del popolo oppresso e povero delle Favelas che volevano riprendersi una piccola rivincita sulla classe borghese e agiata. Corsi e ricorsi storici che culminano nel 1995, quando il Fluminense vince il campionato nell'anno del centenario dei tanto odiati rivali tanto da guadagnarsi il soprannome di "Destruidor de centenários". Il Flamengo però vanta più trofei e soprattuto ha in bacheca quella vittoria continentale (la Copa Libertadores del 2019) che manca alla Flu.