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Un calciatore dell’Inghilterra ha sbagliato a cantare l’inno: si è dimenticato Re Carlo

Il centrocampista del Chelsea e della nazionale, Mason Mount, protagonista di un lapsus clamoroso. Se ne accorgono i tifosi e gli spettatori dei Tre Leoni durante l’esecuzione degli inni nella sfida con l’Iran ai Mondiali.
A cura di Maurizio De Santis
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Mason Mount beccato dalle telecamere mentre commette il clamoroso errore nel cantare l'inno nazionale.
Mason Mount beccato dalle telecamere mentre commette il clamoroso errore nel cantare l'inno nazionale.
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Deve essere stata l'emozione o forse la tensione del match. A Mason Mount devono aver giocato un brutto scherzo, rendendolo protagonista di un lapsus clamoroso che ai tifosi e agli spettatori inglesi non è sfuggito. Una brutta figura per molti, la forza dell'abitudine per altri: sono le due letture che hanno raccolto gli umori degli utenti scatenati sui social network.

È successo ai Mondiali durante la cerimonia di esecuzione degli inni nazionali in occasione della prima partita giocata dai Tre Leoni contro l'Iran. Tutte le attenzioni erano dedicate alla selezione asiatica, credendo che i calciatori compissero qualcosa di clamoroso per protestare contro la dura repressione del regime politico/religioso, invece è un calciatore di ‘Sua Maestà' a fare notizia.

L'Inghilterra partecipa con grande coinvolgimento emotivo durante l'esecuzione dell'inno nazionale.
L'Inghilterra partecipa con grande coinvolgimento emotivo durante l'esecuzione dell'inno nazionale.

Cosa ha combinato il centrocampista del Chelsea? Basta azionare la sequenza videoclip e tornare al momento in cui la telecamera, passando in rassegna i giocatori d'Oltremanica, ha indugiato per qualche attimo proprio sul viso del calciatore dei Blues. A chi non è britannico il dettaglio è sfuggito, a chi è nato nel Regno Unito no. Non poteva, soprattutto in quel momento di grande coinvolgimento passionale.

L'interpretazione del labiale di Mount è stata impietosa e implacabile. Il giocatore 23enne ha dato l'impressione di aver recitato la vecchia versione della strofa dell'inno rimasto in voga fino alla morte della regina Elisabetta II. Poi è cambiato tutto, con la versione storica riadattata per salutare l'ascesa al trono del figlio Carlo.

"God save save our gracious Queen", è la frase pronunciata dal trequartista cresciuto nel settore giovanile di Stamford Bridge. Un passaggio che andava bene almeno fino allo scorso 8 settembre, quando la Casa Reale ha annunciato il decesso di "sua maestà". Da allora, dopo l'incoronazione di re Carlo, il testo del cantico britannico è stato modificato sostituendo la parola "Queen" con "King": l'interpretazione corretta adesso è "God save our gracious King". Una versione che era stata utilizzata per l'ultima volta quando il padre della regina, Giorgio VI, era sul trono.

Mason Mount durante un contrasto con un avversario dell'Iran durante la gara di Coppa del Mondo.
Mason Mount durante un contrasto con un avversario dell'Iran durante la gara di Coppa del Mondo.

La memoria del lapsus ha avuto vita breve. Prima il forte colpo alla testa del portiere iraniano (costretto a uscire in seguito a un impatto violento a centro area) poi la raffica di reti realizzata dall'Inghilterra hanno messo in un cono d'ombra l'errore commesso dal giocatore. L'Inghilterra aveva già chiuso l'incontro alla fine del primo tempo mettendo risultato e vittoria in ghiaccio, giocando la ripresa sul velluto.

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