Un anno fa la partita perfetta del Liverpool, ‘firmata’ dal raccattapalle Oakley Cannonier
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Un anno fa oggi, il Liverpool riusciva nella storica impresa di compiere la partita perfetta, ad Anfield, nella semifinale di Champions League contro il Barcellona. Vinta 4-0 e che consegnò alla squadra di Jurgen Klopp la seconda finale consecutiva, dopo quella nefasta di Kiev per le papere di Karius, da giocarsi a Madrid, nel derby tutto inglese contro il Tottenham che consegnerà i reds alla storia. In quella partita ci fu un assoluto e improvviso protagonista che aiutò concretamente gli inglesi a completare la straordinaria remuntada: Oakley Cannonier.
Il nome di certo non suonerà subito all'orecchio di molti, ma i più attenti e coloro dalla memoria provata dal ricordo di mille sfide indimenticabili lo avranno già associato al ragazzino che nel finale di quella favola sportiva permise a Trent Alexander-Arnold e Divock Origi di sorprendere la difesa spagnola, consegnando un pallone da bordo campo. Perché in quella magica notte, l'allora 14enne Oakley era presente, nel ruolo di ‘ballboy' di raccattapalle e fu lui a far sì che i reds siglassero il poker schianta-Barça.
Il raccattapalle più decisivo nella storia del calcio e che fu premiato dal club inglese omaggiandolo di un biglietto il successivo 1° maggio 2020, per la finalissima di Madrid che poi vide i reds alzare al cielo la Champions League in faccia a Pochettino e agli Spurs. Ma se la coppa venne vinta dai rossi di Liverpool, lo si deve ancora oggi a quello sconosciuto intraprendente ragazzo che trasformò in fatti l'inno cantato a squarciagola da ogni tifoso del Liverpool, "You'll never walk alone", ‘non camminerete mai soli'.
L'incredibile scena che è già passata alla storia del calcio, avvenne a 12 minuti dal fischio finale con il Liverpool in vantaggio 3-0 ma ancora lontano dal poter festeggiare la qualificazione alla finale. Alexander-Arnold conquistò un calcio d'angolo sulla trequarti del Barcellona e fu allora che Oakley, veloce come un lampo, comprese di poter entrare nella storia fornendo immediatamente la palla che poi risultò decisiva: rimessa immediata in area azulgrana, difesa del Barcellona ancora intenta a prendere posizione e zampata vincente di Divock Origi. Il resto è storia, celebrata ancora oggi, un anno dopo.
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