Ufficiale una nuova regola nel calcio: scatterà quando un giocatore farà una X con le braccia
Da venerdì scorso c'è una nuova regola nel gioco del calcio, ufficializzata dalla FIFA: chiunque in campo potrà far fermare in qualsiasi momento una partita facendo il gesto della X con le braccia. Un gesto peraltro da soppesare bene e non fare a cuor leggero, visto che mettendolo in atto si denuncerà di essere stati vittime di insulti razzisti. La novità era sul tavolo da qualche mese, dopo che nel maggio scorso la FIFA aveva mandato una lettera a tutte le 211 federazioni affiliate, comunicando la messa ai voti della proposta nell'imminente Congresso di Bangkok.
La FIFA introduce il gesto della X per fermare le partite per razzismo
Il presidente Gianni Infantino ha fatto della lotta al razzismo un punto di principio da sostenere con sempre più decisione e il gesto della X va in questa direzione, potenziando il protocollo antirazzismo già esistente, che prevede tre step per cori razzisti: fermare, sospendere e, qualora il coro continuasse, interrompere definitivamente le partite. Adesso arriva dunque un "gesto standard globale" di braccia incrociate all'altezza dei polsi a formare una "X". A quel punto l'arbitro ha il potere di mettere in pausa la partita prima di decidere se sospenderla o interromperla definitivamente qualora l'abuso razzista dovesse continuare.
La X sarà presente in tutte le competizioni FIFA, compresa la Coppa del Mondo per Club, ed è stata implementata come regola ufficiale a partire dal Mondiale femminile Under 20 scattato nello scorso weekend in Colombia. "A seguito dell'approvazione unanime al 74° Congresso FIFA a Bangkok, Thailandia, il 17 maggio 2024, il gesto globale delle braccia incrociate per segnalare insulti razzisti diventa parte del protocollo calcistico in occasione della Coppa del Mondo femminile Under 20 FIFA Colombia 2024", si legge nella nota FIFA diffusa venerdì.
Come sarà il nuovo protocollo antirazzismo nel calcio
L'organo di governo del calcio mondiale ha affermato che il gesto "No Racism" – che darà potere a singoli giocatori, arbitri e dirigenti delle squadre – sarà "implementato come parte dell'attuale procedura in tre fasi". "Incrociando le mani sui polsi, i giocatori potranno segnalare direttamente all'arbitro di essere stati presi di mira da insulti razzisti, spingendo l'arbitro ad avviare la procedura in tre fasi. Con la prima fase, la partita verrà interrotta. Se gli insulti continuano, la partita verrà sospesa, con i giocatori e gli ufficiali di gara che usciranno dal campo di gioco. Nel caso in cui l'incidente non cessi, nella terza fase, la partita verrà abbandonata", ha aggiunto la FIFA.
"La lotta al razzismo è qualcosa che dobbiamo fare tutti insieme – ha affermato il presidente della FIFA Infantino – L'implementazione del gesto ‘No Racism' alla Coppa del Mondo FIFA Under 20 femminile 2024 in Colombia è un primo passo fondamentale per dare potere alle giocatrici in tutto il mondo. Ora sancito nella procedura in tre fasi, non vediamo l'ora di vederlo implementato in tutto il mondo con il massimo effetto. Dobbiamo tutti collaborare con i governi e le autorità di polizia per far sì che coloro che minacciano di rovinare il nostro sport con il razzismo subiscano delle conseguenze. Ora stiamo prendendo misure risolute e inequivocabili".