Uefa, tre opzioni per concludere la stagione: l’ipotesi estrema è finire il 31 agosto
Una stagione che si preannuncia infinita e che, in un modo o in un altro, implicherà quasi l'intera estate prossima. Perché la pandemia da Coronavirus potrà essere debellata solamente con calma e ci sarà bisogno di tempo perché tutto possa tornare alla normalità. Così l'Uefa sta provando a stilare diverse ipotesi di calendario, pur non avendo certezza di quando si ripartirà. L'emergenza è totale, la situazione ancora in evoluzione e il picco dei contagi non è giunto.
Tuttavia, si prova anche a costruire ipotesi positive, che diano almeno la possibilità di poter tornare a giocare, scendere in campo, riempire gli stadi. Prima si ritornerà a giocare più tempo si avrà per gestire la situazione, senza fretta e senza un calendario impossibile. Ma non ci sono date cui fare riferimento e, dunque, solamente ipotesi.
La prima: chiudere la stagione entro il 30 giugno
E' la più ottimista delle ipotesi ma anche la più difficile da realizzare. I campionati sono ancora tutti fermi e per molti la ripartenza è questione di settimane se non di mesi. In questa situazione è quasi impensabile oramai sperare che tutto si concluda entro il mese di giugno. Vorrebbe dire che tutti dovrebbero tornare a giocare entro gli inizi di maggio, con due mesi intensi e senza soste. Ma la realtà è diversa: prima di metà aprile – tranne qualche eccezione – è difficile pensare anche solo di tornare ad allenarsi in gruppo.
La seconda: il 31 luglio come deadline
E' una soluzione già più concreta ma che porterà a delle scelte drastiche soprattutto sui formati e le durate delle coppe internazionali. Champions league e Europa League verrebbero inevitabilmente recise, con una formula più breve, come l'ipotesi delle final four per abbreviare il tutto e permettere più spazi ai campionati federali. Sempre restando che si inizi a giocare a maggio e che riprendano nel giro di pochi giorni tutti i campionati.
La terza: fino al 31 agosto
Sembra lo scenario più credibile. Permetterebbe a tutti di riprendere con calma anche rispettando le direttive sanitarie e le imposizioni di prevenzione. Che dovrebbero calare col tempo ma non prima di 40-50 giorni. Anche partendo a maggio inoltrato, in questo caso si avrebbe tutto il tempo di sfruttare il periodo estivo per giocare: un calendario meno pressante, Champions ed Europa League con i classici quarti, semifinali e finali. Tutto come sempre. Certo, resterebbe il problema del calciomercato, dei contratti, dei prestiti. Ma sarebbero problemi secondari.