Udinese, Scuffet può tornare titolare dopo il ko di Musso: nel 2014 rifiutò l’Atletico Madrid
Simone Scuffet è pronto a difendere nuovamente i pali della porta dell'Udinese dopo ben 2 anni esatti. Era infatti il 20 ottobre del 2018 quando i friulani affrontarono il Napoli in quella che oggi è diventata la Dacia Arena. Terminerà 0-3 con gli azzurri che si portano a casa un tris netto che non lascia diritto di replica. Il prossimo 18 ottobre 2020 invece, la squadra di Gotti affronterà in casa il Parma. Scuffet, nonostante l'insidia rappresentata dall'ex Verona, Nicolas, dovrebbe giocare da titolare. Già, perché è di ieri la notizia della rottura del menisco interno del ginocchio destro da parte di Juan Musso, il titolare dell'Udinese.
L'estremo difensore è stato costretto a lasciare il ritiro dell'Argentina per sottoporsi ad un intervento chirurgico giovedì sera nella clinica di Villa Stuart a Roma. Si prospetta almeno un mese di stop per lui. Un'occasione non di poco conto per Scuffet che potrà riprendersi ciò che dal 2014 in poi il club friulano non gli hai mai più voluto concedere: un ruolo centrale e di crescita nell'Udinese. Si è sempre parlato infatti di quel suo presunto rifiuto al trasferimento all'Atletico Madrid per via della volontà della famiglia di far terminare gli studi al ragazzo prossimo al diploma. A distanza di anni però, Scuffet ha voluto chiarire: "Non ho mai detto no alla Spagna per finire le superiori".
Udinese: la storia di Scuffet e del presunto rifiuto all'Atletico Madrid
Simone Scuffet, estremo difensore nato a Udine, friulano doc, nel 1996, era stato indicato come il nuovo Buffon. Il suo esordio in Serie A arriva quando aveva solo 17 anni. Era il 1 febbraio del 2014 e l'Udinese doveva affrontare il Bologna in casa. L'infortunio dell'allora titolare Brkic, costrinse Scuffet a scendere in campo anzitempo. Fu il vero e proprio protagonista di quella partita, tanto che anche Prandelli l'aveva portato con sé negli ultimi stage con la Nazionale prima del Mondiali 2014.
Quella stagione si concluderà con un bottino di 18 presenze tra campionato e Coppa Italia e la consapevolezza che l'Udinese avesse trovato un vero e proprio predestinato. In estate allora ecco arrivare la proposta dell'Atletico Madrid, vice campione d'Europa, che bussa alla porta dell'Udinese per chiudere l'affare. Una trattativa chiusa subito, ma mancava solo un dettaglio: il si del giocatore. E infatti fu proprio questo a far saltare, presumibilmente, la trattativa. Si parlò di un rifiuto da parte della famiglia di farlo trasferire in Spagna poiché il giovane Simone doveva ancora diplomarsi.
"Non è vero che dopo quei primi mesi di A ho detto no alla Spagna per finire le superiori – dichiarò Scuffet in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport – Io ho scelto di restare a Udine per l’ambiente, per i preparatori dei portieri. Volevo continuare a crescere lì". Nessun rimpianto per Simone che difende con tutto se stesso quella scelta: "Sentivo che era la cosa giusta. E se lo sentivo è stato giusto fare così – aggiunse Scuffet – Magari in futuro mi servirà più un anno in panchina a Udine che una stagione in Spagna. Chissà che avrei fatto lì". Sta di fatto che i suoi studi si conclusero con una tesina sulla tassazione sui diritti d'immagine dei calciatori con un voto finale pari a 72 su 100 dopo aver frequentato le scuole serali.
La panchina a Udinese, Como, la Turchia e poi il riscatto con lo Spezia
Da quel momento in poi però, accadde qualcosa di strano nell'Udinese. Da predestinato e pronto a prendere le redini di Buffon, Scuffet finì presto nel dimenticatoio. La stagione successiva fu ceduto in prestito secco al Como in Serie B. Un'annata nerissima con la retrocessione in C della squadra e ben 52 gol subiti.
Di ritorno in Friuli, per Scuffet solo 24 presenze con l'Udinese dal 2016 al 2019, fino al trasferimento in Turchia al Kasimpasa, proprio a gennaio 2019 culminato con 11 presenze e 24 gol subiti. Il riscatto arriverà però la scorsa stagione con la promozione da protagonista dello Spezia in Serie A. Oggi il ritorno all'Udinese e l'opportunità di riprendersi quel posto da titolare che gli fu scippato 6 anni fa.