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Ucraina infastidita dalla UEFA prima di sfidare l’Italia: costretti a giocare la “partita fantasma”

Nei giorni scorsi il presidente Ceferin ha dichiarato che gli Europei senza l’Italia sarebbero un disastro. Parole che non sono piaciute al c.t. Rebrov, che aveva già puntato il dito contro la Uefa che ha obbligato l’Ucraina ha giocare un’amichevole, denominata poi la ‘partita fantasma’.
A cura di Alessio Morra
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A Leverkusen stasera si gioca Ucraina-Italia: uno spareggio per Euro 2024. La Nazionale guidata da Spalletti con un pareggio si qualifica ed evita i temutissimi playoff. L'Ucraina, battuta 2-1 a Milano lo scorso settembre, deve solo vincere, altrimenti disputerà i playoff. La vigilia è stata pepata con Spalletti e Rebrov che hanno dibattuto nelle rispettive conferenza stampa. L'ex attaccante ucraino ha gettato il sasso nello stagno dicendo che le parole del presidente Uefa hanno fatto arrabbiare tutti i suoi giocatori, che daranno il massimo per eliminare stasera l'Italia. Quelle parole fanno seguito alle polemiche dovute all'amichevole fantasma che l'Ucraina ha dovuto, obbligatoriamente, giocare giovedì scorso. Una partita che gli ucraini non volevano disputare e che ha prodotto notevoli polemiche.

Tutte le big del calcio europeo hanno strappato il pass per Germania 2024. All'appello manca solo l'Italia, che è pure campione in carica. Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, nelle scorse settimane in un'intervista aveva detto che sarebbe un disastro se l'Italia non si qualificasse per la manifestazione calcistica più attesa del prossimo anno: "L'Italia deve qualificarsi per Euro 2024, altrimenti sarebbe un disastro. La Nazionale dell'Italia è troppo importante, penso batterà l'Ucraina".

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Quelle parole hanno chiaramente fatto infuriare la nazionale ucraina e alla vigilia il c.t. Sergey Rebrov, un tempo partner d'attacco di Shevchenko con la Dinamo Kiev del colonnello Lobanovskiy, ha commentato con nonchalance quelle parole, e in modo tutt'altro che velato ha criticato il numero uno del calcio europeo spiegando che i suoi ragazzi hanno ora una motivazione in più: "Non mi interessa quello che ha da dire Ceferin. Non dobbiamo concentraci su commenti del genere. Ma quelle parole non mi sono piaciute".

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In realtà, Rebrov ha già il dente avvelenato con la Uefa che ha ‘costretto' l'Ucraina a scendere in campo giovedì scorso. La nazionale gialloblu non aveva in programma incontri, ma ha dovuto giocare perché ogni nazionale è obbligata a disputare dieci partite nell'anno solare – loro erano a quota otto, la nona partita del 2023 doveva essere quella con l'Italia. Ma bisogna arrivare sempre a quota dieci. La Uefa ha proposto un'amichevole con il Laos, proposta scartata. Rebrov ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha portato i suoi in Polonia a giocare con il Lechia Gdansk, una squadra di club.

Una partita fantasma. Così è stata definita quella tra il Lechia e l'Ucraina. Non c'erano spettatori né giornalisti. Diffuso solo il tabellino con il risultato finale, 2-0 Ucraina. Polemiche e insinuazioni da parte della nazionale ucraina sono state parecchie. Rebrov, prima del match fantasma, aveva detto: "Non abbiamo bisogno di questa partita adesso, ma la Uefa dice che dobbiamo giocarla. Non credo che fosse necessario in questo momento, ma purtroppo bisogna giocare. Sfortunatamente è così". 

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L'ex attaccante di Tottenham e West Ham, in conferenza stampa, ha anche detto che i suoi calciatori sono carichi e arrabbiati e che avranno il sostegno di un caldissimo pubblico: "Le frasi di Ceferin hanno avuto effetto sui calciatori, li hanno resi più arrabbiati e motivati ​​a qualificarsi. Penso che abbiamo buone possibilità. Questa partita è diversa da quella di San Siro. Sarà uno stadio pieno a sostenerci. Abbiamo giocato a Brema di recente e abbiamo avuto un grande tifo, molti ucraini. Sono sicuro che sarà lo stesso qui, uno stadio pieno con le nostre bandiere. Sarà diverso. Comprendiamo la nostra responsabilità in questa partita e cosa dobbiamo fare".

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